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Sport | 04 giugno 2023, 09:18

Da Busto Arsizio a Sanremo, viaggio da 300 chilometri per 35 ciclisti del Gsc Borsano

Fatto di pedalate, amicizia e scambi di gagliardetti

Foto per cortesia Gsc Borsano

Foto per cortesia Gsc Borsano

"Stanchi ma allegri". I muscoli che dolgono non attutiscono il sorriso dell'intrepido gruppo di 35 ciclisti del Gsc Borsano in viaggio a Sanremo da Busto Arsizio. 

Quasi tutti hanno percorso 300 chilometri. "Una giornata magnifica, con il sole - rileva il presidente Antonio Sechi - Era molto caldo, ma abbiamo resistito. Molto traffico, sì, e questo ci ha scombussolato un po'. Soprattutto gli ultimi 100 chilometri, perché purtroppo il furgone e l'ammiraglia sono rimasti indietro e abbiamo proseguito da soli. Ma il gruppo ha mantenuto costanza e unità e siamo arrivati a Sanremo".

Un viaggio scandito da begli incontri come quello a Sassello: lì la polizia locale ha dedicato lo spazio al gruppo, dolci donati e scambio di gagliardetti con il rappresentante comunale. Non tutti sono riusciti ad affrontare le due salite finali ma ma con 290 km il 90% e passa del gruppo è arrivato fino all'hotel a Sanremo. Quindi i preparativi per la cena, la stanchezza che non vinceva sulla volontà di trascorrere una bella serata insieme: a dare il benvenuto, l'assessore Faraldi. Anche in questo caso, scambio di gagliardetti e invito a ripetere l'esperienza sanremese.

Compagno silenzioso lo striscione "La strada è di tutti", messaggio affidato dalla Fondazione Scarponi a cui poi si devolveranno i fondi raccolti. Messaggio che anche questo impegnativo viaggio ha confermato cruciale. Spostiamo per un attimo lo sguardo dalle strade ai social: l'immagine ha scatenato il dibattito, a volte con toni polemici sul comportamento da adottare in strada.

Il punto è questo: "Abbiamo constatato come le strade non danno piena accoglienza al cicloamatore o al cicloturista. Il lato destro, meno pericoloso, non è così facile da percorrere. Durante il viaggio dei carabinieri con molta tranquillità ci hanno invitato 'Ragazzi, cercate di stare a destra'. Mi sarebbe piaciuto fermarci e dire: 'Provate a guardare sulla destra... abbiamo cercato di fare il possibile, andare in fila indiana, rispettare le regole, il codice stradale, precedenze, semafori e via, ma la strada non è così simpatica da percorrere'".

Queste difficoltà non hanno smorzato la felicità, anzi il gruppo ha proseguito compattissimo. Un viaggio che rimarrà impresso e che si conclude con un'osservazione: "Noi non abbiamo un palazzetto, non abbiamo un campo, non abbiamo un'area cintata dove poterci allenare o gareggiare. Noi usiamo la strada. Impariamo a condividerla con rispetto uni con gli altri".

Marilena Lualdi

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