Infermiere e salute - 30 ottobre 2022, 06:00

Ecco gli errori più frequenti nell’alimentazione dell’anziano

Gli anziani bevono poco e nella loro alimentazione mancano proteine, vitamine, sali minerali e abbondano i carboidrati.

Ecco gli errori più frequenti nell’alimentazione dell’anziano

Oggi si considera anziana una persona a partire dai 75 anni, rispetto ai 65 anni fino ad ora considerati l’inizio dell’anzianità; dal punto di vista alimentare ci sono alcuni accorgimenti che dovrebbero essere messi in atto già dai 60 anni circa, per realizzare al meglio un “successful aging”.

Spesso, nell’alimentazione degli anziani scarseggiano frutta e verdura fresche, oltre alle proteine, a non essere assunti a sufficienza sono anche vitamine e sali minerali. Gli integratori possono aiutare a contrastare le carenze nutrizionali tipiche di questa età.

Attenzione anche all’idratazione: gli anziani bevono poco. I benefici più importanti di una corretta idratazione sono: l’eliminazione di cataboliti tossici che si accumulano giornalmente nel nostro organismo e che se non vengono regolarmente eliminati possono causare vari disturbi. Bere è importante anche per fare un pieno di energia. In realtà detto così potrebbe non essere chiaro, infatti l’acqua è priva di nutrienti calorici da cui produrre energia. Ma se ci pensiamo un attimo, praticamente tutte le reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo avvengono in presenza di acqua. Non dimentichiamoci, inoltre, del grande supporto che frutta e verdura forniscono all’intestino, dove si trova la maggior parte delle cellule del sistema immunitario. La salute dell’organismo dipende in gran parte dalla corretta funzionalità di quest’organo: il consumo di prodotti contenenti probiotici, come yogurt e kefir, è sempre molto utile.

Un rischio frequentissimo nelle abitudini alimentari degli anziani è il consumo eccessivo di carboidrati che limita, di conseguenza, l’assunzione di proteine.

Carne, pesce, uova, legumi, formaggi sono i mattoni che servono per costruire i nostri muscoli. Avere una buona massa muscolare è sinonimo di salute per tutti. La carenza del giusto apporto proteico può sfociare, addirittura, nella sarcopenia, che consiste in una perdita eccessiva di massa muscolare.  

Soprattutto nelle persone anziane si evidenzia tale patologia, che si manifesta non solo in uno scarso tono muscolare, ma anche in una maggiore predisposizione alle infezioni e a malattie neurodegenerative. La sarcopenia, rappresenta un serio problema nell’anziano ed è in crescita esponenziale. La perdita di massa muscolare è fisiologica a partire dai 50 anni, ma quando diventa eccessiva poi evolve appunto in sarcopenia. Un anziano sarcopenico sarà un anziano maggiormente soggetto a cadute e maggiormente suscettibile a infezioni, malattie neurodegenerative come la demenza senile o l’Alzheimer o i tumori.

È importante, perciò, che le proteine siano presenti nei pasti principali. Troppa carne fa male? Vero, anche se è bene non demonizzarla: il miglior consiglio è di non consumarla più di tre volte a settimana e di prediligere la carne bianca. Si può puntare, dunque, sul variare spesso le fonti, in particolare aumentando il consumo di proteine vegetali come tutti i legumi, ma anche il pesce e le uova.

Gli anziani hanno un rischio decisamente aumentato per malnutrizione, che si traduce non solo in un’eccessiva perdita di peso (cosa facilmente intuibile), ma molto spesso anche in un franco sovrappeso e obesità. Infatti, la solitudine accompagnata da una giustificabile svogliatezza nella preparazione dei pasti oltre che a frequenti problemi di masticazione o di digestione, porta l’anziano ad una forte ripetitività degli alimenti e a mancanza di varietà.

Ultima, ma non per importanza, è la frequenza dei pasti durante il giorno. Fare dei piccoli spuntini è utile, in generale, per tenere attivo il metabolismo, a patto però che non superino il 5% delle calorie totali giornaliere. Via libera a frutta fresca o secca, yogurt e the, seguendo la stagione. Non bisognerebbe mai, invece, saltare la colazione: la mattina il corpo ha bisogno di nutrienti.

Questo si deve a due principali motivi: Il primo è che non va bene andare a letto troppo tardi, perché si dorme troppo poco e quindi il mattino tende a evitare il “rituale” della colazione. Il secondo è che una cena eccessivamente calorica o troppo ricca di cibi grassi, provoca il permanere a lungo di una sensazione di sazietà, anche fino al mattino, con accumulo calorico. Tale abitudine è profondamente sbagliata perché favorisce l’instaurarsi di un circolo vizioso, che porterà a non mangiare a sufficienza nella prima parte della giornata, quando ne avremmo più bisogno, e viceversa a eccedere nella seconda parte, soprattutto la sera, quando invece sarebbe meglio mangiare leggero, anche per riposare meglio.

Nell’alimentazione degli anziani andrebbero limitati al massimo i carboidrati (zuccheri) raffinati ad alto indice glicemico, e in generale tutti gli alimenti ricchi di grassi saturi e sale (salumi e formaggi stagionati per esempio), particolarmente dannosi per l’anziano. E se un pochino di vino ai pasti può far bene, i superalcolici sono proprio da abolire.

 

                                                                                                                                  Prof. Bottani

 

 

 

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L'Infermiere è un professionista sanitario laureato il cui compito è la somministrazione della cura, il controllo dei  sintomi e la  cultura all’ Educazione Sanitaria.

 

                                                                                                                                             Roberto Pioppo

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