Infermiere e salute - 16 ottobre 2022, 06:00

La rabbia: come gestirla. Prima parte

La rabbia è una delle emozioni primarie ed ha quindi una fondamentale importanza per il nostro adattamento.

La rabbia: come gestirla. Prima parte

La rabbia è una delle emozioni primarie ed ha quindi una fondamentale importanza per il nostro adattamento. Spesso è erroneamente identificata come un’emozione negativa, in quanto può comportare spiacevoli sensazioni e conseguenze. Tuttavia è bene ricordare che non esistono emozioni positive o negative, poiché tutte hanno una funzione fondamentale. L’evoluzione invece di un’emozione può essere negativa oppure positiva; quindi è importante imparare a gestire nel giusto modo i nostri stati emotivi.

Così come la paura arriva per consentirci di scappare da un pericolo, anche la rabbia ha una funzione importante ed insostituibile. Spesso però essa è confusa con l’aggressività e la violenza, ma in realtà sono due cose completamente differenti. La rabbia è un’emozione che nasce in diversi ambiti e può avere più o meno intensità. L’aggressività, invece, è un comportamento messo in atto per aggredire qualcuno. A volte la rabbia può portare ad un comportamento aggressivo (evoluzione negativa), ma nella maggior parte dei casi no, ma anzi può fornire un prezioso spunto per il miglioramento di sé (evoluzione positiva) come è, ad esempio, la spinta ad una maggiore  determinazione. Tuttavia per poter evolvere in senso positivo essa deve essere contenuta e deve essere oggetto di riflessione al fine di comprendere il motivo alla base di un tale stato d’animo. Non possiamo lasciare “incustodito” tale vissuto senza la necessaria “comprensione” dell’atto riflessivo che ci aiuta a trovare quali sentimenti la alimentano.

L’aggressività purtroppo rivela la parte distruttiva presente nel nostro inconscio. Nella mitologia greca si racconta che, all’inizio dei tempi, i titani, creature gigantesche e violente, divorarono il fanciullo Dioniso Zagreo, figlio di Zeus. Il Dio volle punire i titani incenerendoli e da quelle ceneri nacque l’umanità, la quale è appunto composta da una natura divina, dolce e buona, e una titanica, aggressiva e violenta. Il trionfo della parte titanica (aggressiva) danneggia il nostro benessere interiore e il contatto con gli altri. Se la rabbia è accompagnata da uno sfogo aggressivo e ciò diventa un’abitudine, può compromettere il funzionamento personale e relazionale di un individuo.  In questi casi è bene chiedere aiuto ad un professionista per superare tale situazione.

A tale riguardo è bene riflettere sul fenomeno delle “stanze della rabbia” che stanno nascendo in molte città italiane. Esse consistono in luoghi nei quali è possibile distruggere oggetti e mobili per un certo tempo. Lo sfogo aggressivo come “cura” della rabbia può dare un sollievo immediato, ma alcuni studi, non confermano che lo sfogo fisico possa dare benefici sulla capacità di gestire la rabbia. Come già detto, è bene non confondere la rabbia con l’aggressività. Certo l’idea che lo sfogo, rompendo magari degli oggetti, possa aiutare a superare la rabbia è idea abbastanza antica. Molte ricerche e successive riflessioni confermano che probabilmente rompere gli oggetti non è un buon modo per gestire la rabbia. Già alcuni studi risalenti agli anni cinquanta e sessanta hanno dimostrato che la rabbia diminuiva nei soggetti che erano lasciati in silenzio, piuttosto che negli individui che si potevano sfogare fisicamente. Gli studi hanno anche evidenziato che i livelli di rabbia, in seguito ad uno sfogo fisico, aumentano anche in chi era convinto che tale attività l’avrebbe diminuita. Gli studiosi hanno anche osservato che questi individui avevano un’alta probabilità di spostare lo sfogo della propria rabbia anche verso chi non era direttamente coinvolto. Se sono arrabbiato e rompo un oggetto ed in seguito emerge un sentimento di pentimento, il gesto aggressivo può essere di aiuto, in quanto è l’atto interiore del pentimento che promuove un cambiamento nella mia vita interiore. Il rompere l’aggetto ed il piacere che comporta l’uso della forza, può rendermi invece dipendente dai vissuti di potenza che sono associati a questo atto. Ciò porta il soggetto ad aumentare i motivi della sua rabbia e della sua aggressività e quindi a peggiorare la sua situazione. Emerge quindi la parte titanica della personalità guidata dal sentimento di potenza. E’ quindi necessario saper analizzare tali vissuti con un lavoro riflessivo sui sentimenti che albergano nella vita interiore, al fine di raggiungere l’evoluzione della personalità.  

Nonostante molti dati ci dicano il contrario, l’idea che sfogare la propria rabbia porti al superamento della stessa è molto forte nel sentire comune. Questo perché chi sfoga nell’immediato e con aggressività prova un senso di benessere, ma proprio per questo purtroppo sarà più incentivato ad utilizzare l’aggressività in futuro: in altre parole, se agire con aggressività ci fa stare meglio, probabilmente saremo incentivati ad essere più aggressivi. Ciò che invece può aiutare a lungo termine è la riflessione e non lo sfogo.

Fondamentale però è anche riflettere sui motivi che portano alla rabbia e su come facilitare una evoluzione positiva e non negativa di questa emozione; argomenti che affronteremo in un prossimo articolo.

 

  Dott.ssa Irene Barbruni

 

Disclaimer:

Tutti gli articoli redatti dal sottoscritto, si avvalgono dei maggiori siti e documenti basati sulle evidenze, ove necessario sarà menzionata la fonte della notizia: essi NON sostituiscono la catena sanitaria di controllo e diagnosi di tutte le figure preposte, come ad esempio i medici. Solo un medico può effettuare la diagnosi ed approntare un piano di cura.

Le fonti possono non essere aggiornate e allo stato dell’arte possono esservi cure, diagnosi e percorsi migliorati rispetto all’articolo.

Immagini, loghi o contenuti sono proprietarie di chi li ha creati, chi è ritratto nelle foto ha dato il suo consenso implicito alla pubblicazione.

Le persone intervistate, parlano a titolo personale, per cui assumono la completa responsabilità dell’enunciato, e dei contenuti.

Il sottoscritto e Sanremonews in questo caso non ne rispondono.

 

L'Infermiere è un professionista sanitario laureato il cui compito è la somministrazione della cura, il controllo dei  sintomi e la  cultura all’ Educazione Sanitaria.

 

                                                                                             Roberto Pioppo

 

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU