Parcheggio per le auto della Provincia nell’ex Bocciofila bocciato. Runco (VivImperia): “Preferibile uno spazio ad esclusivo verde pubblico”

Sta suscitando molte reazioni il commento pubblicato dal nostro giornale domenica scorsa a proposito dell’acquisto da parte della Provincia dell’ex Bocciofila ‘Pietro Salvo’ per 115mila euro per trasformarla in un parcheggio destinato al parco auto dell’amministrazione provinciale con panchine e aiuole.

La questione ha appassionato gli imperiesi ed è diventata motivo di discussione sul gruppo Facebook ‘VivIimperia’ gestito da Fiorenzo Runco nella rubrica ‘L’Angolo del gradimento’, che non ha certo valore di sondaggio scientifico ma segna, comunque, una tendenza. 

“Dalle risposte ricevute finora al post -dice Runco -  si evince che non ci siano partecipanti alla discussione favorevoli ad un parcheggio. Piuttosto l’orientamento è verso il verde pubblico e spazi di aggregazione che in città mancano”.  “Il mio pensiero sul parcheggio? È molto semplice: un Ente che si è addirittura tentato di cancellare e con risorse e poteri ridotti, non dovrebbe fare ulteriori investimenti su sé stesso, ma dedicarsi, per le poche competenze rimaste, al bene pubblico. Tanto più in un luogo di pregio come l’ex Bocciofila che potrebbe essere facilmente legata al resto dei pregevoli giardini che la circondano. Anche perché, se vogliamo, tra Corso Roosevelt, via Matteotti e la vecchia stazione, esistono già tanti parcheggi tranquillamente fruibili anche dai mezzi della Provincia", conclude Fiorenzo Runco.  

Anche lo stesso presidente della Provincia Claudio Scajola in una nota precisa: “Si tratta del restyling completo di un’area per cancellare quella che, nelle condizioni in cui si trova, è certamente una ferita che fa male al nostro territorio. Il progetto prevede la bonifica di un’area di circa 1300 metri quadrati, allo stato attuale caratterizzata da sterpaglie attorno a un capannone fatiscente, per realizzare un giardino pubblico con aiuole, alberature e anche dei posti auto”.

"Si potrebbe quindi forse dire - conclude Scajola - che curiamo una ferita per ridare dignità e fruibilità a un’area che da tempo vive una situazione di forte degrado. Non è la prima operazione di bonifica e di riqualificazione di questi ultimi anni, e certamente non sarà l’ultima”.