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Politica | 18 giugno 2022, 12:39

Ventimiglia: la Lega dà lo strappo definitivo, amministrazione Scullino al capolinea. Di Muro: “Atteggiamenti dispotici, siamo fuori dalla maggioranza” (Video)

Dopo le dimissioni del vice sindaco Bertolucci il ‘Carroccio’ lascia la maggioranza: “Non c'è più voglia di sostenere atteggiamenti schizofrenici”

Le immagini dalla sede della Lega a Ventimiglia

Le immagini dalla sede della Lega a Ventimiglia

Le dimissioni del vice sindaco Simone Bertolucci durante l’ultima seduta del consiglio comunale hanno di fatto aperto la crisi dell’amministrazione Scullino, crisi della quale lo stesso sindaco non ha fatto mistero (leggi la notizia cliccando QUI). Il ‘sì’ del gruppo Lega alla mozione delle opposizioni è la prova regina della frattura ormai insanabile tra la maggioranza e il locale ‘Carroccio’ e un futuro ulteriore voto contrario porterebbe l’amministrazione ai titoli di coda.

Lo strappo definitivo è arrivato questa mattina a poche ore dalla riunione che ieri sera ha visto il confronto tra i leghisti locali.
A parlare dalla sede della Lega di Ventimiglia, alla presenza di iscritti e sostenitori (presente anche il forzista Filippo Bistolfi), è l’on. Flavio Di Muro: “Parlo da orgoglioso cittadino ventimigliese e poi per i ruoli che ricopro, vogliamo chiarire una volta per tutte la posizione della Lega rispetto all'amministrazione comunale. La situazione è grave e riteniamo che non ci siano i presupposti per continuare a far parte della maggioranza. A oggi la Lega è fuori dalla maggioranza del sindaco Scullino. Una decisione che assumiamo con magone ma non senza averci profondamente riflettuto. La assumiamo con coraggio e trasparenza, per coerenza, e siamo determinati su questa scelta che riteniamo la più corretta, giusta e idonea per i cittadini di Ventimiglia. Non credo che questa amministrazione, con questo sindaco, sia adeguata ad amministrare la mia e la nostra città. Vedo atteggiamenti dispotici. A chi mi dice che è grave e sbagliato, dico che è grave e sbagliato andare avanti con questa amministrazione. La città è ferma per beghe interne, perché il sindaco Scullino ha pensato di essere il sindaco di sé stesso. Io e la Lega non ci assumiamo più la responsabilità di sostenere il sindaco Scullino. Tutti gli elettori si aspettavano la riproposizione dello Scullino di 10 anni fa ma passano gli anni e non è stata rispettata quell'aspettativa che noi e i cittadini avevamo. Noi ci siamo candidati nel 2019 firmando un programma elettorale che conteneva degli impegni precisi, abbiamo fatto delle promesse ai cittadini di Ventimiglia. In questi tre anni non siamo riusciti a fare gran parte di quello che volevamo fare, non per mancanza di volontà e impegno, ma perché quando una sola persona vuole gestire tutto non si va avanti. Qual è il bene della città? Sicuramente non una giunta che per cambiare una lampadina deve chiedere il permesso. Non si amministra così Ventimiglia. Perché lo facciamo adesso? Perché questa città ha subìto delle calamità naturali che ci hanno indotto a resistere rispetto al sistema che si era creato in Municipio e perché noi ce l'abbiamo messa tutta per trovare delle sintesi, mediare, ma il carattere di un uomo non si cambia e l'abbiamo conosciuto. C'è chi parla di rapporti con il Pd. Abbiamo aperto la crisi perché Scullino ha votato con il Pd, non la Lega. Se la città verrà commissariata non è colpa della Lega che ha resistito sin troppo. Pur essendo il primo partito e avendo deleghe importanti non ci è stato dato modo di esercitarle. Per motivi politici? Noi non siamo dei soprammobili. Ci siamo candidati per i cittadini di Ventimiglia, non per l'ego smisurato di qualcuno. Faccio un esempio. È chiara la posizione della Lega sul Campo Roya, il sindaco è andato all'incontro con il Prefetto, ci siamo sentiti al telefono e, in qualità di rappresentante del partito più grande in maggioranza, ho chiesto al sindaco di non fare il sopralluogo. È andato. E allora è il sindaco di chi? Non ho più voglia di sostenere atteggiamenti schizofrenici. Si sta agitando lo spettro del commissariamento, ma passare da un uomo solo al comando a un uomo solo al comando non fa differenza. Anzi, penso avrò rapporti migliori con il commissario che con il sindaco. La città è già ferma, non si fermerà con l'arrivo di un commissario, saremo al suo fianco e raddoppieremo il nostro impegno per Ventimiglia. Io non abbandono Ventimiglia, abbandono Scullino. Da domani inizieremo a lavorare per ricostruire un centrodestra che è onere e onore farlo per il primo partito del centrodestra. Per noi chi è giovane non è un giovane e inesperto da sbeffeggiare sui giornali, da domani costruiremo una nuova speranza per la città. Noi non vogliamo mancare di rispetto nei confronti di chi si è rivolto a noi con il proprio voto. Ci candidiamo per amministrare la città quanto prima con serietà, sobrietà, unità, rinnovamento e trasparenza. Si lascia il certo per l'incerto, ma la storia del mio partito è segnata da passaggi come questi. Chiedo agli eletti della Lega di essere compatti con me in questa nuova fase e agli alleati di centrodestra di fare le loro valutazioni perché la nostra decisione ormai è presa. Se Scullino, prima di essere un politico, è un uomo, debba prendere esempio dal giovane e inesperto Bertolucci e che le sue dimissioni siano la conclusione giusta. La decisione di Bevilacqua? La rispetto, ma non può cambiare la linea del partito e le considerazioni di chi vuole candidarsi. Lui ha detto che non vuole proseguire con la prossima amministrazione. Oggi lanciamo un rinnovamento del centrodestra cosa che dà fastidio a chi fa politica dagli anni '80, ma non si può amministrare una città fino a 83 anni. Sogno un grande cantiere aperto alle forze politiche e civiche di centrodestra alternativo alla sinistra e alternativo a chi rappresenta solo sé stesso”.

In 24 ore si è già percepito in città quello che si doveva capire ed è la più grande soddisfazione dopo mesi faticosi - ha proseguito l'ex vice sindaco Simone Bertolucci - sono contento della fiducia e dell'appoggio di tutti gli iscritti e sono anche contento di molte considerazioni esterne al partito da parte di gente comune e di istituzioni. Ringrazio la Lega perché non è la mia difesa, io difendo la Lega che rappresenta 2.400 voti e dev'essere importante anche per chi questa cosa non l'ha mai tenuta in considerazione. È stata una problematica politica, il lavoro non concretizzato era ampiamente voluto con un modus operandi che ha creato divergenze. Ci siamo sempre trovati di fronte a un concetto strano di mediazione, è asfissia, chinare la testa. Ci sono state lotte e vittorie che mediaticamente non si sono percepite, ma nella maggior parte dei casi non siamo riusciti a concretizzare per i motivi che abbiamo detto. Noi dobbiamo rendere conto al popolo e quando diventa difficile il rapporto con il cittadino per cose nelle quali nemmeno tu credi allora vuol dire che c'è qualcosa che non va. E poi gli altarini vengono a galla. Eravamo una coalizione di quattro partiti sono delusi da qualcosa penso che il problema non siano i partiti”.

Le interviste

L'amministrazione Scullino è a un bivio tra le dimissioni e la prosecuzione con la prospettiva di andare incontro a una mozione di sfiducia al prossimo consiglio comunale.

Pietro Zampedroni

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