Attualità - 27 maggio 2022, 16:43

Sanremo: aumenti Istat, trasporto a Savona e costo delle materie prime fanno lievitare la Tari, in arrivo un +7,7%

Il piano economico finanziario passa da 16 a 17,5 milioni. Rossano: “Prendere atto di questi aumenti fa male al sottoscritto e all’amministrazione”

In un periodo di costanti aumenti in bolletta non fa eccezione la tariffa Tari che in questi giorni l’amministrazione comunale è chiamata ad approvare in vista del termine ultimo del 31 maggio per la presentazione del piano economico finanziario. Un +7,7% che certo non matcherà di scatenare qualche polemica e che è imputabile a fattori non dipendenti da palazzo Bellevue: l’aumento Istat del 4,6%, l’incremento dei costi delle materie prime dovuto alle contingenze internazionali e, infine, la scelta della Provincia di conferire i rifiuti a Savona. Quest’ultimo elemento, in particolare, peserà sui costi del servizio per circa 800 mila euro ed è solo in parte mitigato dal lavoro di recupero evasione svolto negli ultimi mesi.

Il nostro piano economico finanziario subisce elementi esterni all’amministrazione che lo influenzano negativamente - ha commentato in merito l’assessore al Bilancio Massimo Rossano - ci siamo adoperati per modificare il piano facendo i conti con un aumento Istat come non si vedeva da anni. È una realtà cruda con la quale tutti i Comuni della provincia di Imperia avranno a che fare”.

Il piano economico finanziario vedrà così un aumento di 1 milione e 480 mila euro passando da 16 milioni a 17,5. “Prendere atto di questo aumento fa male al sottoscritto, al sindaco, all’amministrazione e a tutti coloro che sono chiamati a deliberare - ha aggiunto Rossano - ma dobbiamo anche considerare che veniamo da anni con andamenti tariffari diversi: nel 2017 una riduzione del 3,83%, nel 2018 riduzione del 2,98%, nel 2019 una riduzione delle utenze domestiche dello 0,5% e non domestiche dell’1%, nel 2020 la conferma delle tariffe 2019 ma con l’introduzione delle agevolazioni covid, nel 2021 tariffe delle utenze domestiche invariate e solo un leggero aumento per quelle non domestiche ma compensato con le agevolazioni covid. Oggi, invece, siamo nella condizione doverosa di aumentare in media del 7,7% per le utenze domestiche e non domestiche”.