Attualità - 24 maggio 2022, 09:11

Carenza di medici nel ponente ligure: Mara Lorenzi (Civicamente Bordighera) “Superiamo l’inerzia politica”

"Sembra assurdo dover affrontare il problema della carenza di medici. E in effetti l’attuale problema è il risultato di una incomprensibile somma di miopie a livello legislativo nazionale".

“Nell’imminenza dell’assemblea dei Sindaci dedicata alla grave carenza di medici nel Ponente Ligure, sembra utile proporre o riproporre considerazioni che potrebbero informare gli scambi con la Regione”.

Sono le parole di Mara Lorenzi, Consigliere di opposizione a Bordighera, che plaude alla proposta del Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, di chiedere alla Regione un atto forte per affrontare il problema. “C’è stata in questi anni grave inerzia politica – prosegue Lorenzi – ed iconica è stata la riunione del Consiglio Regionale del 10 maggio scorso, in cui su 13 interrogazioni 10 erano dedicate alla sanità e 4 di queste alla carenza di figure professionali diverse. In risposta a tali interrogazioni, l’Assessore e Presidente Toti si è limitato a sottolineare che le carenze sono un problema nazionale e che le Asl liguri bandiscono concorsi. Ma un problema conclamato di carenze esiste dal 2015 o prima (era stato per la Giunta Toti uno dei motivi per lanciare le privatizzazioni degli Ospedali). In 7 anni si poteva forse elaborare qualche strategia più mirata o almeno attivarsi perchè il problema divenisse oggetto urgente di studi e azioni governative”.

Uno dei fattori su cui agire da subito, secondo Mara Lorenzi, per mitigare la carenza di medici in Liguria è senz’altro il trattamento economico: “Benvenuta la proposta di integrare gli stipendi di medici e infermieri – va avanti - e non solo con meccanismi estemporanei o emergenziali. Avevamo messo in evidenza già un anno fa che è da correggere l’ingiustizia di salari più bassi dove il costo della vita è più alto: in Liguria gli stipendi dei medici ammontano a 300-500 euro mensili meno che in Piemonte”.

“A beneficio del Ponente che non riesce ad attrarre e trattenere specialisti, la Regione dovrebbe incrementare le borse assegnabili a specializzazioni carenti sul territorio, con clausole che vincolano i vincitori delle borse aggiuntive a lavorare nella zona del Ponente per almeno 3 anni dal completamento della specialità. E intanto offrire bandi e supporto economico per specializzandi quasi completamente formati che accettano rotazioni di 6 mesi nel Ponente ligure. Tali iniezioni di giovani specialisti che portano con se’ nuovo bagaglio scientifico e tecnico sarebbero meccanismo di aggiornamento per i vari servizi oltre che collaborazione qualificata”. 

“La carenza dei medici dell’Emergenza è tra le più problematiche e tra quelle che fa più notizia. Affrontare il problema a livello di numeri di specialisti richiede una rivalutazione complessa degli sbocchi della specializzazione e anche dell’inquadramento dei medici del 118, e quindi interventi legislativi nazionali. Ma un rimedio pratico a tale carenza e’ indicato a gran voce da tutti i medici che lavorano nell’emergenza: ridurre gli accessi impropri. Per la Segretaria regionale dell’Anaoo Piemonte il lavoro dell’Emergenza sarebbe reso più appetibile da paghe migliori e da un potenziamento della medicina del territorio; questi dovrebbero essere i primi interventi messi in atto invece del dispendioso ricorso a Cooperative. Precisamente la stessa analisi mi viene proposta dai giovani medici del 118 che lavorano nei Pronto Soccorso della nostra zona. Su questa base, e per cogliere ben due benefici, la Regione dovrebbe non perdere un momento nell’ampliare l’accesso al Corso di Formazione in Medicina Generale; e le ASL nel riorganizzare ed efficientare la medicina del territorio utilizzando i fondi del PNRR”.

“Considerando quanto è bella la professione del medico – termina Lorenzi - sembra assurdo dover affrontare il problema della carenza di medici. E in effetti l’attuale problema è il risultato di una  incomprensibile somma di miopie a livello legislativo nazionale. Anche questo deve diventare un impegno delle Regioni e dei Sindaci: pressione costante sul governo per accelerare approcci risolutivi e sostenibili a lungo termine”.