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Attualità | 21 maggio 2022, 13:51

Ventimiglia: Comune e subacquei al lavoro per recuperare le reti abbandonate sui fondali

Trovati diversi attrezzi da pesca nella zona di Capo Mortola

Ventimiglia: Comune e subacquei al lavoro per recuperare le reti abbandonate sui fondali

Ieri lo staff del 'Diving Pianeta Blu', in collaborazione con il Comune di Ventimiglia, ha effettuato una ricognizione in una zona ricca di coralli nell’area di tutela marina di Capo Mortola che rappresenta la parte marina dell'area protetta regionale dei giardini botanici Hanbury.
Durante l’immersione i subacquei hanno ritrovato attrezzi da pesca abbandonati, alcuni dei quali sono stati rimossi.

Le reti fantasma rappresentano una delle più consistenti minacce per l’ambiente marino, non solo perché pur essendo state perse o abbandonante continuano a pescare e ad abradere il fondale ferendo gli organismi e banalizzando il fondale. Le reti fantasma sono anche una delle fonti principali di inquinamento da plastica” spiega la biologa marina Monica Previati che ha partecipato all’immersione insieme con il video operatore Luca Coltri.

L’area di Tutela Marina (ATM) di Capo Mortola - prosegue il prof. Mauro Mariotti, dell’Università di Genova, direttore dell’Area Protetta Regionale dei Giardini Botanici Hanbury, che include anche l’ATM ed è ente gestore della ZSC Fondali di Capo Mortola e San Gaetano - è caratterizzata da ambienti ad elevata biodiversità che però, come molti habitat di pregio naturalistico, sono anche estremamente vulnerabile e richiedono interventi di tutela e una corretta gestione. Oltre ai danni estesi ed evidenti a carico di numerosi organismi marini, dovuti all’impatto di attrezzi da pesca (palamiti, lenze abbandonate e reti), dobbiamo infatti tenere conto anche del forte impatto che ha l’inquinamento, spesso proveniente dai fiumi (bottiglie, sacchetti di plastica). Plastiche, inquinanti, reti e ancoraggi non controllati possono soffocare, spezzare, eradicare violentemente e uccidere gorgonacei e spugne, organismi a crescita lenta che impiegano centinaia di anni per raggiungere le dimensioni che di media si osservano nell’area di tutela marina di Capo Mortola. Non a caso l’intera area è stata oggetto di alcune iniziative di conoscenza e promozione del mare e un ricco calendario di eventi e di azioni positive che rientravano nell’ambito del Progetto europeo Marittimo Neptune (Patrimonio naturale e culturale sommerso e gestione sostenibile della subacquea ricreativa) e che vanno verso una crescente salvaguardia dell’ambiente e un rafforzamento dell’offerta esperienziale a cittadini e turisti”. 

Per questo - conclude l’assessore di Ventimiglia Simone Bertolucci - incentiveremo e organizzeremo sempre più spesso eventi di pulizia di fondali e di valorizzazione dell’ambiente marino costiero che per la nostra amministrazione rappresenta una e propria risorsa da conoscere, proteggere e valorizzare al meglio”.

Redazione

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