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Attualità | 01 maggio 2022, 07:11

Riva Ligure: si prospetta la fine degli scavi per l'area archeologica di Capo Don, ora si può pensare a farne un museo a cielo aperto

La parola fine arriva dopo 13 anni di attività di studio e scavo.

(nella gallery anche il progetto su come sarà il nuovo punto di accesso e le immagini dell'ultimo Open Day)

(nella gallery anche il progetto su come sarà il nuovo punto di accesso e le immagini dell'ultimo Open Day)

La campagna scavi al sito di Capo Don a Riva Ligure si avvia ad essere definitivamente chiusa. La conferma è arrivata da Alessandro Garrisi, il direttore degli scavi. La parola fine arriva dopo 13 anni di attività di studio e scavo. 

Una notizia che rappresenta una opportunità per il piccolo borgo. Senza una campagna di scavi attiva si potrà concretamente procedere ad un'opera di valorizzazione dell'area archeologica, mettendola a sistema per riuscire a renderla visitabile al pubblico. 

Colpisce quindi la perfetta tempistica che vede arrivare alla conclusione ed entrare nella fase operativa il progetto 'Racine'. Si tratta dell'iniziativa finanziata nell’ambito del Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014/2020, elaborato da Anci Toscana con la partnership della Regione Liguria. Una progettualità mirata proprio per valorizzare il sito di Capo Don, con opere pubbliche che ne migliorino l'accessibilità dalla strada e con interventi mirati per restituire l'area alla comunità. 

"La chiusura degli scavi che collima con un miglioramento dell'accessibilità - ha detto il sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra - stimola l'amministrazione a rendere questo importante spazio, finalmente fruibile a residenti e turisti. Tutto il sacrificio e l'opera di analisi portata avanti in questi anni da archeologi e studiosi, oggi rende necessario un analogo impegno nel valorizzare quanto scoperto".

"E' chiaro che un parco archeologico sia una vera attrattiva che - aggiunge il primo cittadino - se valorizzata ci permetterà di intercettare maggiori flussi turistici. Mi piace pensare a camminamenti a sbalzo che portino le persone letteralmente a passeggiare tra la storia riaffiorata, in percorsi accompagnati da guide con la realtà aumentata o con commenti audio o magari avviando una collaborazione con gli studenti dell'IStituto Ruffini. Ci sono molte possibilità di valorizzazione e crescita - conclude - che non possiamo permetterci di perdere e che siamo sicuri porteremo avanti grazie alla proficua collaborazione attivata in questi anni con la Sovrintendenza di Genova, con il dott. Garrisi e la Fondazione Lamboglia"

Un progetto che dovrà necessariamente integrarsi con lo Spazio Espositivo Multimediale (o S.E.M.) allestito nel piano terreno del municipio in via Nino Bixio a Riva Ligure. Due punti di interesse collegati, nel vero senso della parola, grazie al nuovo lungomare e alla pista ciclopedonale. 

Intanto, tra pochi mesi, per l'estate, riaprirà regolarmente il SEM che ospita alcuni dei reperti trovati negli scavi dell'area archeologica. Dal Comune confermano che in un prossimo futuro anche lo spazio museale potrebbe meritare un investimento per rinnovare la collezione esposta con nuovi reperti. Ad esempio, con l'esposizione dei resti del pellegrino con tanto di conchiglia di Santiago de Compostela, ritrovati proprio l'anno scorso alla chiusura della campagna di scavo. Del resto stiamo parlando dell'ultimo centro cristiano della Liguria occidentale, fino a quando non saranno trovati analoghi reperti a Ventimiglia. 

Stefano Michero

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