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Politica | 26 marzo 2022, 13:00

Imperia, Radicali in piazza per incriminare Putin alla Corte Penale dell'Aja. Buscaglia: "La colpa è anche dei nostri politici che gli hanno leccato i piedi" (foto e video)

Raccolta firme sino a domani mattina. "Scajola, chiosa il segretario del Graf, avrebbe potuto prevedere che legandoci mani e piedi al gas russo poi alla fine qualcuno avrebbe chiesto il conto"

Imperia, Radicali in piazza per incriminare Putin alla Corte Penale dell'Aja. Buscaglia: "La colpa è anche dei nostri politici che gli hanno leccato i piedi" (foto e video)

Avviata stamani a Imperia, in via San Giovanni, la raccolta firme dei Radicali italiani affinché il leader russo, Vladimir Putin, sia incriminato davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per l’aggressione all’Ucraina. La petizione inoltre, mira all’entrata in Unione Europa dell’Ucraina in modo che il paese possa godere di ulteriori misure di protezione internazionale. L'iniziativa si svolgerà sino alle 19 di oggi e domani mattina dalle 10.30 alle 19. 

Ad Imperia era presente il segretario del GRAF, Gruppo Radicale Adele Faccio, Gian Piero Buscaglia che recentemente è stato eletto nel Comitato centrale dei Radicali.

”Stiamo raccogliendo le firme per portare Putin, ci spiega Buscaglia, alla Corte Penale Internazionale dell’Aja. All’Aja c’è anche la corte di Giustizia dell’Onu che si è già pronunciata contraria alla guerra di aggressione. Questa Corte è invece paragonabile a quella che fu usata con Slobodan Milošević. Siamo consapevoli che ciò magari non avrà uno sblocco concreto, ma serve a isolare il dittatore-aggressore e poi comunque è un modo per sottolineare l’assurdità e il ridicolo dell’equidistanza. Noi non siamo equidistanti. A costo di sbagliare. Nella storia sono molti quelli che hanno sbagliato; Marconi, Croce, Pirandello furono accalappiati almeno all’inizio dal fascismo. È difficile vedere la storia quando ci si sta dentro. Credo, però che sia evidente in questo momento chi è l’aggressore e chi è l’aggredito: l’aggressore è una dittatura".

"Putin non è diventato 'cattivo' adesso, chiosa Buscaglia. Lo era anche quando i leader politici italiani gli leccavano i piedi. Era grande amico di Berlusconi, di Salvini e non solo per la famosa t-shirt ma anche per i finanziamenti. Molte medaglie della Repubblica italiana inoltre, sono state conferite dal presidente della Repubblica Mattarella, su segnalazione del Ministro degli Esteri Di Maio, a sodali di Putin, oligarchi, pezzi grossi e ministri”.

"Anche i politici italiani qualche volta hanno avuto delle medagliette dai russi, conclude, ad esempio Scajola quando era ministro delle Attività produttive. Diamo tutte le attenuanti possibili, ma un politico avveduto avrebbe potuto prevedere che legandoci mani e piedi al gas russo poi alla fine qualcuno avrebbe chiesto il conto”.

Ed è per questo che i Radicali chiedono al premier Draghi e al ministro Di Maio di revocare le 30 onorificenze concesse dal presidente Mattarella a uomini del regime di Putin dal 2014 sino ad oggi.

Angela Panzera

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