Un nostro lettore di Ventimiglia, Francesco, che nelle scorse settimane aveva proposto una variante stradale per collegare sul Roya la Marina di San Giuseppe, ci ha scritto per parlare dell'Aurelia bis e trasformarla da una specie di superstrada appendice incompleta a qualcosa di concretamente utile:
“Si tratterebbe di intervenire dalla frontiera di San Ludovico, dopo Latte, allargando la strada a mare e mantenendo le larghe le corsie fino alla galleria. Subito dopo costruire un bel ponte dritto sulla valle sopra al parco Roya per raggiungere la valle di Camporosso tramite un nuovo tunnel e, quindi, continuare attraversando le valli successive e raccordarsi all' Aurelia bis per raggiungere Sanremo. In questo modo si alleggerirebbe il traffico locale, lasciando in pace i comuni ora martoriati e distrutti dal traffico eccessivo e pesante e non necessario ma obbligatorio. Così si trasformerebbe un penoso iter di semafori, accelerate e frenate in un breve tratto di strada facile, percorribile in pochi minuti, diventando cosi l'unica via alternativa all'autostrada a pedaggio. La nuova variante dovrebbe avere gli svincoli necessari per raggiungere i centri importanti che attraverserà. A questo punto per raggiungere Ventimiglia chi vuole può usare anche la vecchia Aurelia, ma quel traffico restante non dovrebbe risultare poi così caotico. Si dovrebbe iniziare l'Aurelia bis almeno da dopo Imperia per poi raggiungere la frontiera ma senza avere il traffico pesante che intasa pericolosamente l'autostrada e l'Aurelia vecchia, quella dei romani. Cosi' avremmo tre alternative: Autostrada, variante e via Aurelia. Questo intervento ambizioso, con finanziamento pubblico adeguato e un progetto accurato darebbe respiro per la resurrezione di tradizioni e commerci delle città di Ventimiglia, Vallecrosia, Bordighera, Sanremo, Arma di Taggia e altre, sviluppandone il commercio e migliorando anche il PIL. Ma occorre abbandonare gli individualismi, i feudalismi clientelari che ancora abbiamo”.