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Attualità | 29 gennaio 2022, 13:01

Coronavirus: punto della situazione in Asl 1 con il Direttore Generale tra vaccinazioni, Festival ed esternalizzazioni (Video)

“La carenza degli operatori si andrà ad acutizzare ulteriormente nei prossimi anni e, vista la mia storia di medico, il non riuscire a portare risorse umane su più profili, è un tema che ci impoverisce".

Coronavirus: punto della situazione in Asl 1 con il Direttore Generale tra vaccinazioni, Festival ed esternalizzazioni (Video)

A due anni da inizio della pandemia e a una settimana dal Festival di Sanremo, abbiamo incontrato il Direttore Generale dell’Asl 1 Imperiese, Silvio Falco. Un punto della situazione che, ovviamente, si è incentrato sulla pandemia da Covid-19 e sulle problematiche connesse che si vivono nella nostra provincia.

“Ci stiamo confrontando con un virus – ha detto in apertura - che si è modificato con le diverse varianti, che hanno favorito le ondate vissute. Un anno fa, quando sono arrivato, abbiamo iniziato la campagna vaccinale, un’arma straordinaria ma non risolutiva al 100% e la conferma arriva dalla quarta ondata che stiamo vivendo. Sicuramente viviamo in una provincia che non ha creduto fermamente alla vaccinazione, arrivata intorno al 77% e, quindi, uno su quattro continua a non essere vaccinato. Il tutto nonostante il duro lavoro di tutto il personale che sta dando una forte mano per la campagna in atto”.

Per quale motivo, in provincia di Imperia, stiamo vivendo queste basse percentuali di vaccinazioni? “Lasciando perdere lo zoccolo duro dei ‘no vax’, con i quali è difficile avere un confronto sereno, abbiamo comuni che sono vicini al 50%. Magari sono luoghi dislocati in montagna e forse la gente pensa di poter vivere più tranquilla, ma purtroppo il virus non guarda certo tutto questo. Come ad esempio il caso attuale della peste suina, per la quale sono stati fatti diversi divieti ma proprio per evitare la sua diffusione”.

Il Direttore Generale ha anche confermato le differenze, anche con Omicron, su come incide il virus tra vaccinati e non, ovviamente con casi più gravi tra i secondi. Il tutto vivendo una situazione decisamente migliore dello scorso anno: “Sicuramente il vaccino è quello che ci ha aiutato tantissimo, con la resistenza dell’organismo che è in grado di combattere la sua partita. Noi oggi registriamo ancora un problema sulla terza dose, per la quale solo il 30% circa dei vaccinati con due, si sono recati a farla”.

Si fa un gran parlare delle esternalizzazioni private per le vaccinazioni: “Abbiamo il vincolo, entro fine febbraio, di portare alla terza dose un certo numero di residenti. Abbiamo visto che, con le forze in campo non ci saremmo riusciti e, quindi, abbiamo deciso di lavorare in tempi brevi per far arrivare alla terza dose tutti quelli che hanno prenotato e che avrebbero avuto appuntamenti a lunga scadenza”.

Si parla spesso dei cosiddetti ‘no vax’ ma, tra le tante polemiche, una è venuta fuori sabato scorso quando alla manifestazione di piazza Colombo, dove molti erano senza mascherina ed è mancato un intervento per far rispettare le normative. Non servirebbe, secondo lei, maggiore attenzione in merito? “La mascherina sarebbe una buona norma anche una volta sconfitto il Covid ma fa un po’ parte del dire no a priori, senza volersi confrontare”.

Sempre in tema di manifestazioni, sta per scattare il Festival di Sanremo che, quest’anno viene indicata come una ‘via di mezzo’ tra quello del 2020 e quello dell’anno scorso. Secondo lei, sul piano medico è stato corretto concedere l’Ariston al 100%? “Noi ci siamo confrontati con il dipartimento di prevenzione e, visto che siamo in zona gialla abbiamo messo sul tavolo la proposta di aprirlo al 50%. Quindi c’è stata una presa di posizione del Ministero della Salute e ci siamo uniformati alla normativa. C’è da dire che stiamo parlando 1.100 spettatori che, vista la grandezza della scenografia, siamo quasi alla metà della capienza. Ci vorranno ovviamente le protezioni e si entrerà solo se vaccinati. Su tutto il personale il controllo è ferreo con tamponi ogni 48 ore, rispetto alle 72 dello scorso anno e, quindi, c’è sicuramente una attenzione particolare. Senza dimenticare che, in accordo con Rai e Prefettura, avremo ingressi e uscite differenziate, con attenzione a evitare gli assembramenti”.

Sul ‘Red Carpet’ non si sa ancora molto e non si conosce il modo con cui saranno contingentati gli spettatori: “Sicuramente occorrerà che gli ingressi vengano differenziati e, soprattutto, che venga limitato l’ingresso degli spettatori”.

Secondo i feedback che riceve dai medici di Asl 1, sperando di vivere una primavera-estate uguale o migliore dello scorso anno, nel prossimo autunno torneremo a vivere momenti difficili come quest’anno? “Il virus ci ha ‘chiesto’ di reinventarci per arginarlo, ma occorrerà vedere al momento visto che le malattie simili si acutizzano nei mesi invernali. Indubbiamente i vaccini daranno una mano e, anche il ‘Novavax’ potrà aiutarci verso quelle persone un po’ scettiche. La mia sensazione è quella che ne avremo ancora da vedere, anche se mi auguro in termini meno gravi di quest’inverno. Non dimentichiamo che le curve sono salite quest’anno a dicembre e lo scorso anno a ottobre. Quindi il vaccino ha funzionato. Non dimentichiamo, per il futuro, che al momento non stiamo vaccinando una grossa porzione del Sud del Mondo e, con la movimentazione più facile, ho il timore che ci porti ancora avanti la pandemia”.

Sul piano prettamente locale, tra pandemia e operatori che non si sono vaccinati, ci si chiede sulla mancanza del personale e sul futuro della sanità in provincia: “La carenza degli operatori si andrà ad acutizzare ulteriormente nei prossimi anni e, vista la mia storia di medico, il non riuscire a portare risorse umane su più profili, è un tema che ci impoverisce. Certe scelte verranno fatte perché mancheranno le persone. Dal 2012 a poco prima del Covid sono arrivate ‘briciole’ di finanziamenti, che oggi sono migliorati ma devono essere consolidati. Questo perché, se non serviranno per fronteggiare il Coronavirus, servirà per altro. Se ci verrà data l’opportunità, inventando anche delle esternalizzazioni, cercheremo di dare maggiori risposte ai cittadini, che poi è il tema fondamentale”.

Carlo Alessi

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