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Politica | 25 gennaio 2022, 14:17

Sanremo: bilancio di previsione, l’Imu vale 29,5 milioni e torna in linea con il pre-pandemia, dalla Tari 16 milioni

Il bilancio resta influenzato dall’emergenza pandemica, ma in maniera minore rispetto al precedente

Sanremo: bilancio di previsione, l’Imu vale 29,5 milioni e torna in linea con il pre-pandemia, dalla Tari 16 milioni

Nonostante il termine ultimo fissato al 31 marzo, il Comune di Sanremo vuole chiudere entro fine mese la pratica del bilancio di previsione per poter avviare le attività legate ai finanziamenti che sarebbero altrimenti bloccati dall’esercizio provvisorio.
In attesa del consiglio comunale di venerdì, chiamato ad approvare il documento, emergono alcuni dati che testimoniano un ritorno a numeri vicini al pre-pandemia, specie per alcune voci di entrate. Il bilancio resta influenzato dalla pandemia, ma in maniera inferiore rispetto all’anno scorso e oltre entrate stanno tornando a regime in un’ipotesi di continuità.

Al capitolo ‘entrate’ le voci principali sono, come sempre, i tributi: l’Imu per le casse di palazzo Bellevue vale 29,5 milioni di euro, solo 200 mila euro in meno dell’ultimo atto pre pandemico; la Tari, invece, è prevista per un valore complessivo di 16 milioni di euro sulla base delle tariffe deliberate in consiglio e che restano conformi a quelle dello scorso anno in attesa del nuovo piano. Importante, per entrambe le voci, il lavoro svolto per contrastare l’evasione di entrambi i tributi.

Dal documento sparirà il contributo di gestione per Rivieracqua con l’ingresso della tariffa unica che dovrà garantire la copertura dei costi di gestione. Mantenuti gli stanziamenti per Casa Serena con un disavanzo di circa 500 mila euro, in attesa della sentenza di aprile che potrebbe riportare la casa di riposo di Poggio nelle mani del Comune. In quel caso serviranno nuove spese per riattivare la gestione pubblica.

Nonostante l’anticipo nella presentazione e nella votazione del bilancio, il documento sarà costantemente monitorato durante l’anno anche in base agli eventuali ristori in arrivo dallo Stato. Quest’anno non è previsto il ‘fondone’ che nel 2021 e nel 2020 ha consentito di accedere a risorse in compensazione delle minori entrate e delle spese correlate all’emergenza Coronavirus.

Pietro Zampedroni

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