Attualità - 24 gennaio 2022, 07:11

Alberghi, Pilati: “Sulle prenotazioni effetto bollette e aumento delle materie prime. Gruppi organizzati del Nord falcidiati dal Covid”

Il presidente Federalberghi del Golfo dianese: “Alcune strutture rimangono aperte solo per non disperdere le professionalità”. L’incubo di un’altra estate con la crisi idrica

Sulle prenotazioni alberghiere pesa come un macigno l’aumento delle materie prime e delle bollette che colpisce anche le famiglie che oltre a trovare prezzi più alti si trovano, a loro volta, a fare i conti con l’aumento delle bollette. L’effetto perverso che si innesca provoca il delitto perfetto nei confronti delle nostre strutture”. È un vero e proprio grido di dolore e di allarme quello che si alza da parte del presidente di Federalberghi del Golfo dianese Americo Pilati.

L’inverno – prosegue Pilati - a parte l’isola, definiamola isola felice del Festival di Sanremo e, forse della Festa dei Limoni di Mentone per il Carnevale di Nizza, che speriamo provochino i l’effetto sperato per gli alberghi di Ponente, è praticamente bruciato. I gruppi organizzati dei comuni lombardi e piemontesi, quelli degli anziani, per capirci, la clientela storica e tipica invernale del Dianese, per quanto i partecipanti, purtroppo, siano stati falcidiati dal Covid, non si muovono più o lo fanno con molta più difficoltà. Su una ventina di alberghi della zona che erano aperti a Natale, solo circa la metà hanno proseguito l’attività”.

La situazione, oltre a essere economicamente pesantissima, sta prendendo una strada pericolosa perché, c’è il rischio, oltre che di lasciare a casa per troppo tempo il personale che almeno 7/8 mesi all’anno deve lavorare, di disperdere un vero e proprio patrimonio di professionalità fatto crescere con molta fatica in questi anni. C’è grande ansia e incertezza -incalza Americo Pilati a Pasqua speriamo di fare i soliti 3 giorni, poi bisognerà attendere giugno, sperando di ripetere più o meno la stagione dello scorso anno”.

Un’ultima considerazione, Pilati la riserva alla crisi idrica, visto che lungo la condotta del Roja dall'inizio dell'anno si sono già verificate diverse rotture: “Sono 20 anni che soffriamo questa situazione, speriamo che da giugno quando gli alberghi e le seconde case si riempiranno aumentando la pressione i lavori possano essere terminati, perché un turismo senza acqua nelle camere d’albergo non si può fare”.