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Al Direttore | 22 gennaio 2022, 11:11

Privatizzazione dell'hub di Taggia, l'amarezza di un medico: "Perché non possiamo continuare il nostro lavoro? Aprano un centro per conto loro"

La dottoressa Bovina, medico vaccinatore, scrive una mail alla nostra redazione: "la buona sanità non fa rumore e un altro pezzo di sanità pubblica passa da Asl 1 imperiese ai privati"

Privatizzazione dell'hub di Taggia, l'amarezza di un medico: "Perché non possiamo continuare il nostro lavoro? Aprano un centro per conto loro"

"La buona sanità non fa rumore e un altro pezzo di sanità pubblica passa da Asl 1 imperiese ai privati, improvvisamente e tutto tace". Inizia così la lettera inviata alla nostra redazione dalla dottoressa Eugenia Stefania Bovina, medico vaccinatore  dell'Hub di Taggia, "arruolato" dalla struttura commissariale all'inizio della pandemia, insieme ad altri colleghi, a tanti medici volontari, scrive, tutti ormai in pensione, ma che ci siamo rimessi in gioco, sempre con il giuramento di Ippocrate nel cuore e nella testa, credendo ingenuamente di poter essere  una risorsa. Come ex dipendente Asl, per oltre quarant'anni, ho sempre dato il massimo affinché il cittadino utente potesse ricevere il massimo dalla struttura pubblica".

"Insieme lavoriamo giornalmente con sacrificio e devozione, con spirito di squadra, con i  tanti e meravigliosi volontari, prosegue, donne e uomini, di Croce Rossa, Croce Verde, Lilt, protezione civile che hanno aiutato a gestire con notevole 'coraggio' anche più di 600 persone ogni giorno da quasi un anno, ma che anno, quello più difficile. Insieme al personale sanitario e amministrativo dell'Asl 1 imperiese, dalle coordinatrici alle Oss, persone 'umane', cosa rara, fantastiche e preparate  perché mettere in piedi  dal niente e senza 'grandi maestri' alle spalle,  almeno io non ne ho quasi mai visti in questi mesi, una struttura simile e  farla funzionare con tutte le difficoltà di gestione dei vaccini, delle diluizioni, delle inoculazioni, della burocrazia, non è poi così scontato come potrebbe sembrare sulla carta".  

"Quante volte siamo rimasti in pochi perché altri operatori già andavano e vanno tuttora a  vaccinare a domicilio o nei paesi con i camper, non sarebbe una novità, come invece è stato scritto. Quante volte siamo rimasti fino alle 21 e anche alle 22 alla sorveglianza degli ultimi pazienti arrivati e anche ora potremmo tutti fermarci un'ora in più e vaccinare oltre 800 persone ogni giorno e con minor aggravio di spesa. Noi avevamo e abbiamo ancora per poco, se nessuno interviene, un Hub, quello di Taggia. Perché venire a conoscenza all 'improvviso di questo cambio di gestione? Non facciamo forse abbastanza?", si chiede. 

"Perché non possiamo continuare il nostro lavoro e i privati che vogliono contribuire con tanto zelo alla campagna vaccinale, non  aprono un centro per conto loro? 

E la stessa sorte toccherà agli altri hub, Imperia, Camporosso, forse Sanremo, come scritto è questione di tempo e allora avremo solo hub privati, con buona pace di tutti.  E per finire, in veste di cittadino mi piacerebbe sapere quanti soldi usciranno dall'Asl per questa impresa e quanto invece è stato speso finora con la gestione pubblica! È probabile che nessuno ci risponderà, forse i sindacati non interverranno, i cittadini subiranno come sempre e finirà tutto come ormai è stato deciso nei piani alti. Per incrementare le dosi o per scelte politiche?" 

"Abituiamoci purtroppo perché ormai è tardi per tornare indietro, conclude, noi siamo pensionati e possiamo solo rammaricarci ma i giovani? Continueranno ad essere precari e far parte di cooperative che non credo proprio che penseranno al  benessere e alla  stabilità dei giovani". 

Redazione

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