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Economia | 11 luglio 2019, 07:00

Scendono in Borsa le azioni PayPal: cosa può cambiare nel mercato globale e sui siti di scommesse

Nonostante il titolo sia florido PayPal perde il 10% in Borsa. Sintomo di una crisi generale o la mancanza di acquisizioni importanti sta sfiduciando gli inv.

Azioni PayPal scende in borsa: ha influito sui siti scommesse?

Nonostante il grande successo di Paypal come servizio di pagamento online le sue quotazioni in Borsa calano. Preoccupazione per i siti di scommesse che usano proprio Paypal per i conti online.

Negli ultimi tempi le quotazioni in Borsa del colosso Paypal sono crollate tanto che alcuni investitori hanno dato vita a una corsa per vendere i titoli che sono in loro possesso. Fatto questo considerato molto strano anche perché ormai PayPal è accettato in tutti i negozi online o siti web in generale, anche su molti siti di scommesse per Paypal (visibili su Sitiscommesse.info).

In un momento delicato come quello che stiamo attraversando (una pandemia in corso non è una cosa semplice da vivere dal punto di vista sociale ed economico) chi voleva investire nel titolo è rimasto in attesa. Questo forte ribasso, però, dal punto di vista del compratore, è tecnicamente conveniente e viene chiamato “acquisto a sconto”. Ma, insomma, è chiaro che ci sono tante persone che non se la sentono di rischiare i loro soldi su un titolo che sembra alquanto ballerino.

In realtà, se proprio vogliamo parlare in maniera schietta, a prescindere da ciò che sta succedendo nell’ultimo periodo sul mercato, la società resta appetibile e molto florida. Il problema, però, sta in alcune riflessioni su ciò che stanno vivendo gli investitori che fanno pensare che possa cambiare qualcosa.

Se pensiamo alla fetta di mercato dei siti scommesse online non possiamo, comunque, non percepire il grosso potere di acquisto

I titoli Paypal in ribasso

La discesa che è stata registrata sulle azioni Paypal rappresenta in pieno un po’ la crisi che c’è in ogni settore dell’economia in questo momento (anche un casinò famoso e tradizionale come quello di Sanremo vive un forte calo degli incassi). Si parla, nel caso dell’azienda americana, di una perdita del 10,46%, recuperata nella sessione del giorno successivo a dire il vero. Il ribasso, però, è stato il più largo dall’inizio della pandemia (marzo 2020).

C’è, e questo va sottolineato, un sentiment diverso degli investitori rispetto alle Borse. Mentre nel marzo di due anni fa tutto era negativo e ansiogeno ora c’è un trend positivo rispetto ad azioni e aziende in recupero. Attualmente, invece, un’azione Paypal vale 205 dollari, con un calo del 33% rispetto ai 310 dollati del luglio scorso, record storico. Quindi nel 2021, se facciamo un calcolo, il titolo ha perso il 12%.

Questi dati non hanno reso felici gli investitori e le previsioni a medio termine non convincono. La società ha dichiarato una crescita dei ricavi pari al 18% per il 2022, che è al di sotto delle proiezioni precedenti. Neppure l’annuncio dell’accordo con Amazon per la gestion di Venmo (il nuovo servizio di pagamento) e l’inserimento di Paypal come opzioni di pagamento per GoFundMe e di Walmart hanno fatto il miracolo.

Come mai PayPal sta vivendo questo calo di fiducia?

Ci sono alcuni elementi che ci fanno pensare al perché ci sia questo calo di fiducia da parte degli investitori nei confronti di PayPal (un po’ come quello che accadde quando si smarcò da eBay per invadere altri mercati e che ancora adesso non convince i tanti detrattori di questa separazione). La prima cosa a cui si può pensare è proprio la mancanza di acquisizioni importanti (nonostante di parli di Pinterest oltre Amazon).

Un altro motivo è che la base commerciale (e questo è un punto in comune con tantissime aziende) è piuttosto carente e ciò potrebbe rimarcare la mancanza di aspettative senza cambiamenti a breve termine.

L’ultima motivazione richiede un piccolo approfondimento: in un momento in cui il mondo sta vivendo questa crisi profonda c’è una piccola inversione di tendenza rispetto a ciò che riguarda l’online. Nel senso che mentre da una parte tutto si fa sul web (pensiamo solo allo smart working e a ciò che ha portato nelle nostre case) dall’altra c’è un ritorno a metodi più tradizionali di pagamento (che siano contanti o bancomat).

Un ritorno alle piccole cose che rappresenta una risposta sincera a un mondo che ci sembra attanagliato da un profondo disagio e che ci auguriamo, però, possa terminare con le buone notizie rispetto alla diffusione del virus che ha bloccato tante attività e tanti speranze.

Richy Garino

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