Politica - 15 gennaio 2022, 22:08

Titolari locale ad Arma senza green pass e mascherina: Pignalberi "Si alla tutela del diritto alla salute, no al tesserino verde

Secondo il leader di 'Più Italia' il Green Pass "E' escamotage per comprimere il diritto al lavoro e le altre libertà dei cittadini".

Interviene anche il leader di Più Italia Fabrizio Pignalberi, sulla vicenda del titolare del locale di Arma di Taggia, sprovvisto di green pass e senza mascherina al controllo dei carabinieri.

Pignalberi ha espresso solidarietà a tutti i ristoratori colpiti dalla grave crisi, costretti da due anni ad adeguarsi alle varie norme contenute negli innumerevoli decreti emanati: “Secondo la Costituzione, il diritto più importante, su cui si fonda la nostra Repubblica è il lavoro. Se con decreto legge o con legge ordinaria, si subordina il lavoro al possesso di un lasciapassare sanitario, quale il green pass, il principio fondante della Repubblica Italiana perde efficacia e tutela. L'obbligo del green pass mortifica il diritto al lavoro e nello stesso tempo crea delle disparità sociali ed economiche. È illegittimo garantire il diritto al lavoro  soltanto a chi è dotato di certificazione verde".

"Non sono contrario alla vaccinazione – prosegue Pignalberi - ma ritengo che ogni individuo debba essere libero nell'esprimere il proprio consenso, se vaccinarsi o meno. Se ad oggi non vi è totale fiducia nella campagna di vaccinazione, ciò è dovuto alla confusione e a tutti i disastri creati dal Governo dei migliori nel combattere la pandemia. Sono assolutamente d'accordo che il diritto alla salute individuale e collettivo vada tutelato, mediante il rispetto di tutte le normative anti-covid, ma non condivido l'utilizzo dello strumento del green pass, come escamotage per comprimere i diritti e le libertà dei cittadini, compreso il diritto al lavoro. È sotto gli occhi di tutti che il green pass si sia rivelato uno strumento inutile nella gestione della pandemia”.

"La storia del titolare e del socio di un locale ad Arma di Taggia che si sono ribellati alle forze dell'ordine – termina Pignalberi - è andata alla ribalta nazionale. Sono stati considerati dei sovversivi, ma nessuno si è accorto che il decreto legge che istituiva l'obbligatorietà del green pass non era ancora entrato in vigore, in quanto i fatti contestati agli stessi risalgano ai primi di gennaio. Esprimo vicinanza ad entrambi e a tutti coloro che stanno difendendo il sacrosanto diritto di lavorare per mantenere le proprie famiglie, adottando le dovute precauzioni, seppur contrari a quanto imposto dal Governo".

Redazione