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Imperia Golfo Dianese | 09 gennaio 2022, 12:01

Temperature record nell’entroterra a Capodanno, Ferraris (Cima): “Situazioni episodiche ma che interessano più l’entroterra che la costa” (foto e video)

Il 2 gennaio 15 gradi sul monte Frontè, Nicola Dell’Erba (Socalp): “Quando le temperature poi si abbassano all’improvviso si creano situazioni pericolose”

Temperature record nell’entroterra a Capodanno, Ferraris (Cima): “Situazioni episodiche ma che interessano più l’entroterra che la costa” (foto e video)

Le temperature decisamente fuori dal normale tra fine dicembre e inizio anno hanno colpito il consigliere comunale di Pieve di Teco e volontario del Soccorso alpino Nicola Dell’Erba che il 2 gennaio si è recato sulla sommità del Monte Frontè  a quota 2.152 metri sul livello del mare, ai piedi della grande statua raffigurante il Cristo Redentore, godendo di un clima insolito.

A mezzogiorno -racconta al nostro giornale Dell’Erba - in vetta c’erano 15 gradi. Sono salito in mountain bike e si stava tranquillamente in pantaloncini e maglietta e c’era pochissima neve, pazzesco”. “Una situazione pericolosa, perché sono condizioni che creano disagio quando di colpo le temperature si abbassano e capita che dobbiamo soccorrere persone che confidando nella mitezza del clima si avventurano su sentieri senza adeguato equipaggiamento e non essendo preparati ad un repentino cambiamento rischiano seriamente anche la vita rendendo difficoltoso il nostro intervento”, sottolinea il volontario del Socalp

Cosa sta succedendo al clima lo abbiamo chiesto ad un esperto, il docente genovese Luca Ferraris della Fondazione Cima, il Centro internazionale monitoraggio ambientale, coautore insieme a Università di Genova e Arpal di una ricerca commissionata dalla Regione Liguria relativa, appunto, alla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. “Si tratta -spiega Ferraris - di una cosiddetta variazione interclimatica (in quei giorni il nostro Paese era interessato da un campo di alta pressione dell’anticiclone africano ndr) un fatto episodico, per parlare di mutamento del clima occorre una osservazione su più anni. Come, del resto, due giorni di freddo polare non vogliono dire che siamo entrati in un’era glaciale”.

Tuttavia -prosegue Luca Ferrarisnon si può non notare questi fenomeni si presentano sempre più frequentemente. L’episodio in sé non dice nulla, ma il fatto che si rinnovino situazioni di questo genere va nel senso dei modelli che abbiamo elaborato sulla base degli studi fatti. Quello che colpisce è, appunto, che queste variazioni siano evidenti più in montagna dove lo zero termico si alza sempre di più che al livello del mare. I motivi sono diversi, legati, per esempio, alla assenza di neve”.

E proprio a proposito di neve il professor Ferraris in una intervista rilasciata al nostro giornale aveva dichiarato: “Quello che emerge è un aumento delle temperature soprattutto nell’entroterra in particolare, durante l’inverno. Saranno più rare, dunque, anche le nevicate”.

Quindi, come conseguenza potrebbero diventare un ricordo le sciate nella stazione invernale di Monesi se non si provvederà con l’innevamento artificiale.

Diego David

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