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Attualità | 25 dicembre 2021, 07:11

Sanremo: anche quest'anno abbiamo trascorso la vigilia di Natale con gli 'angeli' della Croce Rossa, in aiuto degli 'invisibili' (Foto e Video)

L'Unità di Strade della Pubblica Assistenza matuziana è andata anche ieri in soccorso di chi non ha nulla e vive in strada.

Sanremo: anche quest'anno abbiamo trascorso la vigilia di Natale con gli 'angeli' della Croce Rossa, in aiuto degli 'invisibili' (Foto e Video)

"Stiamo uscendo, andiamo a Taggia e poi torniamo a Sanremo. Se incontriamo qualcuno che ha bisogno per strada fermiamoci, sempre in sicurezza". Comincia con questo annuncio via radio, come per tante altre sere, la vigilia di Natale dell’Unità di Strada della Croce Rossa di Sanremo. Decine di volontari, che dedicano il loro tempo libero agli altri, a quegli invisibili che non hanno nulla e che attendono i loro ‘angeli’, nelle fredde sere di inverno per un genere di conforto e una parola buona.

Ieri i ragazzi della Cri sanremese hanno portato beni di prima necessità ai bisognosi tra Arma e Sanremo e li abbiamo seguiti per vedere da vicino la situazione di chi, oggi, è meno fortunato di noi. Storie diverse tra loro ma che sono unite da un unico comune denominatore, l’indigenza.

Partiamo da Sanremo, dalla sede della pubblica assistenza, dopo aver sistemato nei mezzi il necessario. Le volontarie hanno preparato il the caldo: quattro grossi thermos, pronti per somministrare un po’ di calore a chi ne ha bisogno. Ma ci sono anche minestre che verranno consegnate in contenitori tecnologici: basterà infatti premere un tasto e si scalderanno. E poi è Natale e non può mancare il panettoncino e qualche dolce per far trascorrere un momento diverso a chi sta peggio di noi. Nel video Lorena Grossi, una delle volontarie della Croce Rossa, ci racconta cosa è l’Unità di Strada.

Partiamo dalla stazione di Taggia, dove ci sono quattro ‘invisibili’, due italiani e due stranieri. L’accoglienza per i volontari della Cri non è delle migliori: una donna, infatti, li ‘assale’ perché infastidita dalla presenza dei clochard: “Voi li aiutate – urla – e loro, per tutta risposta, urinano e defecano ovunque. Non se ne può più!”. Gli ‘angeli’ del Croce Rossa cercano di calmare la donna, assicurando un loro interessamento e poi si avvicinano ai quattro, che li stanno aspettando.

Uno è un extracomunitario che preferisce non stare all’interno: gli vengono consegnate le minestre, il the e il panettone. Poi si allontana e consuma il frugale pasto sul marciapiede attiguo allo scalo. Entriamo e troviamo gli altri tre: c’è un altro extracomunitario, un magrebino che non parla italiano, ma c’è anche una volontaria di lingua araba alla Croce Rossa e lei fa da interprete. Ha 21 anni ed è venuto nel nostro paese per il classico ‘sogno’ di una vita migliore. Ahmed sembra un ragazzo normale, vestito in modo dignitoso: “Vorrei provare ad andare in Francia – ci ha detto – ma non è facile. Ora dormo qui in stazione, poi si vedrà. L’Italia è un bel posto e mi piacerebbe trovare un lavoro qui. La Croce Rossa ci dà un grande aiuto. Grazie e buon Natale”.

C’è poi Franco, 60 anni che ha una fortuna, ha un vecchio camper dove andare a dormire: “E’ decisamente meglio che vivere in strada – ci confida – ma per fortuna che c’è la Croce Rossa a darci una mano. Vengono con cibo e bevande calde, ma hanno sempre una parola buona per noi ed è importante. Nella vita ho perso tutto e ora cerco di andare avanti come posso. Vengo qui alla stazione, scambio due parole con altri sfortunati come me, poi vado a dormire. Grazie della visita e buon Natale a tutti”.

Dalla stazione ci spostiamo alla zona delle ex caserme dove c’è Sirbu, un romeno di 55 anni che ha trovato rifugio in un vecchio camper. E’ ovviamente senza luce e senza riscaldamento ed era in attesa degli ‘angeli’: gli vengono consegnate le minestre, un po’ di the e i dolci. Chiede qualche mascherina, anche lui sa che deve proteggersi in questo momento di pandemia. “Vivo in Italia da 12 anni – ci ha detto – e senza l’aiuto di chi ci porta qualcosa ogni tanto sarebbe davvero difficile tirare avanti. Grazie a voi e fate gli auguri a tutti. Speriamo che questo Natale possa portare via quanto di brutto stiamo vivendo”.

Torniamo a Sanremo perché ci attendono in molti alla stazione ferroviaria. Alcuni ‘invisibili’ sono fuori, al freddo, ma sanno che arriverà il calore della Croce Rossa. Anche per loro minestre e gli altri generi di prima necessità, anche se qualcuno chiede pure una sigaretta. Tra loro c’è Domenico, che ci parla volentieri: “Io sono di Sanremo e avevo anche un lavoro. Poi ho perso tutto e ora sono costretto a vivere per strada. Ho chiesto aiuto al Comune e alle associazioni, ma non ho trovato nulla. Ora sono qui per poter andare avanti anche se per fortuna la notte ho chi mi ospita. Almeno sto al caldo. Io sono più fortunato di altri”.

Andiamo di sotto e troviamo quattro clochard che cercano un po’ di ‘caldo’ negli anfratti del parcheggio. Uno è solo e sta dormendo ma accetta volentieri l’aiuto della Croce Rossa. In un altro stanzino sono in tre, due stranieri e un italiano. Hanno anche un telefonino che ricaricano con un attacco alla corrente di dubbia sicurezza. Ma almeno passano un po’ di tempo guardando qualche video.

Anche per loro minestre e bevande calde, oltre al panettone. Non finiscono di ringraziare gli ‘angeli’ della Cri, facendo loro gli auguri. Ce ne andiamo e li lasciamo alla loro notte. Lì sotto fa un po’ meno freddo ma la vita non è certo facile per loro. L’ultima ‘tappa’ per l’Unità di strada è il Palafiori, dove un clochard dorme sotto le coperte che loro gli hanno portato. Non lo svegliano ma gli lasciano da mangiare e da bere.

Oggi è Natale per tutti e, quando magari scartiamo i regali e pranziamo in gioia e serenità con la nostra famiglia, pensiamo un po’ anche agli ‘invisibili’ che oggi di gioia ne avranno davvero poca. L’unica è quella che gli portano gli ‘angeli’ della Croce Rossa. E loro lo fanno tutto l’anno, non solo a Natale.

Carlo Alessi

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