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Economia | 07 dicembre 2021, 16:15

Forte richiesta di cannabis light online, ma come riconoscere i rivenditori legali?

Il legislatore ha stabilito che la cannabis light non possa contenere una concentrazione di THC che vada oltre lo 0,2% (con una tolleranza fino allo 0,6%).

Forte richiesta di cannabis light online, ma come riconoscere i rivenditori legali?

Esistono ancora dei vuoti normativi a riguardo, ma la legge n.242 del 2 dicembre 2016 continua a significare un enorme passo avanti per la definizione della canapa leggera e la legalizzazione della sua circolazione: questa legislazione ha evidentemente innescato un forte impulso alla crescita di tutta la filiera della cannabis, dalla coltura delle infiorescenze e produzione dei loro derivati, fino alla vendita, sia fisica che online.

Il boom della marijuana legale

La legalizzazione della marijuana light passa per una chiara definizione della varietà di prodotto approvata dallo Stato. La distinzione è puramente chimica e fa riferimento alle diverse concentrazioni di due sostanze all’interno della cannabis: il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Il primo è una sostanza psicotropa e va assunto in dosi molto moderate: per questo il legislatore ha stabilito che la cannabis light non possa contenere una concentrazione di THC che vada oltre lo 0,2% (con una tolleranza fino allo 0,6%). Il CBD, invece, in concentrazioni più elevate (più del 5% e fino al 20%), garantisce alla cannabis delle proprietà che potrebbero trovare anche applicazioni in ambito medico, garantendo dunque un effetto piacevole e positivo sul consumatore.

Le proprietà potenzialmente benefiche della cannabis leggera, nonché la sua legalizzazione, hanno innescato un autentico boom della domanda presso i principali growshop: questi store dedicati alla canapa, fisici o online, sono in una fase di notevole crescita, proprio perché si trovano in un mercato liberalizzato di recente e dunque privo dell’agguerrita concorrenza che caratterizza settori più saturi.

Tra le aziende produttrici di canapa light, spicca in Italia l’esperienza di agricoltura biologica portata avanti da CanapaFarm, il cui lavoro porta sul mercato non soltanto infiorescenze di cannabis leggera, ma anche oli CBD, tisane aromatizzate alla marijuana, nonché trinciati di canapa in varietà tali da andare incontro ai gusti di intenditori o consumatori più occasionali.

La versatilità della canapa e dei suoi derivati è comprovata: cosmetici e indumenti, oltre che trinciati e infiorescenze, possono essere lavorati e messi in vendita; il commercio di fibre derivate dalla canapa, o di carburanti e materiali edili sono tutti settori in fase di sperimentazione che meritano l’attenzione di investitori (oggi sempre più orientati verso questo mercato in espansione) e acquirenti.

La vendita online della cannabis light

Il boom delle vendite online supporta, da un lato, tutti quegli acquirenti che, per privacy o per comodità, preferiscono evitare i rivenditori fisici. I growshop offline, tuttavia, di certo offrono il grande vantaggio di mettere in contatto diretto acquirente e venditore: elemento che garantisce una maggiore fiducia verso il gestore, nonché una maggiore conoscenza del prodotto in vendita.

Questa dinamica viene meno quando il cliente decide di acquistare cannabis light online, rivolgendosi a uno dei portali dei vari rivenditori che si sono appena immessi sul mercato. La distinzione tra un growshop legale, da un lato, e un rivenditore illegale dall’altro si basa sulla qualità dichiarata della merce in vendita: in particolare si fa riferimento alle proprietà chimiche della marijuana. Basta dunque verificare i livelli dichiarati di THC (che devono essere estremamente bassi, inferiori allo 0,6%) e di CBD (più elevati) della cannabis messa in vendita, per accertarsi che la varietà sia legale e non comporti rischi né per la salute, né nei confronti della legge.

Non rispettare questo semplice consiglio potrebbe rivelarsi rischioso: rivolgersi consapevolmente a rivenditori di cannabis autorizzati, garantisce anche un’azione individuale e collettiva forte nei confronti del mercato nero illegale. Oltre a essere al di fuori di qualsiasi controllo statale e a rappresentare un reato, è un pericolo per la salute di qualsiasi consumatore, poiché non si ha la minima garanzia circa la bontà e qualità del prodotto in circolazione; questo implica un forte rischio di raggiro o di acquisto di prodotti al di fuori del range di legalità stabilito dallo Stato.

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