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Economia | 11 luglio 2019, 07:00

Dai giochi fisici a quelli digitali, la transizione è già avviata: il futuro dei videogame è qui

La digitalizzazione è un processo oramai avviato da anni, che fa parte delle nostre routine quotidiane, e che investe ogni aspetto possibile e immaginabile.

Dai giochi fisici a quelli digitali, la transizione è già avviata: il futuro dei videogame è qui

La digitalizzazione è un processo oramai avviato da anni, che fa parte delle nostre routine quotidiane, e che investe ogni aspetto possibile e immaginabile. Dallo shopping all’informazione, sono pochi gli elementi che sfuggono al digitale, e un discorso identico va fatto anche per il gaming. Qui, però, non si parla soltanto del multiplayer e del gaming online, ma anche della trasformazione dei giochi, le cui copie stanno oramai diventando sempre più spesso elettroniche e non più fisiche.

Il processo di digitalizzazione nel settore dei videogames

In verità è già da anni che il mercato del gaming ha dovuto affrontare e somatizzare alcuni cambiamenti epocali. Fra questi merita un posto di spicco la transizione dei giochi da fisici a digitali, il che – fra le altre cose – ha mandato in crisi molte catene note nel mondo del gaming. È chiaro che le copie digitali attraggono più di quelle fisiche: si possono comprare direttamente dalla console ed essere scaricate e installate sulla memoria del dispositivo, senza dover uscire di casa o riempire la libreria di custodie.

La pandemia, poi, ha ovviamente accelerato un processo che era già ben avviato da tempo, anche perché in tantissimi hanno sfruttato il gaming come passatempo per distrarsi dalle difficoltà sanitarie. Questo è un cambiamento che in realtà ha investito diversi settori del gaming, non ultimo il gambling, che al pari – se non di più – delle altre nicchie ha subito un processo di digitalizzazione. Oggi, non a caso, i passatempi di questo tipo vengono giocati principalmente su piattaforme online celebri e recensite, come ad esempio Star casino, e non più recandosi presso le sale da gioco fisiche. Sale che hanno dovuto attraversare, negli ultimi mesi, una serie di chiusure, riaperture e protocolli sanitari che, inevitabilmente, hanno allontanato alcuni giocatori.

Un trend confermato dalla nascita della PS5 solo digital

La Sony ha colto, prima di altre aziende, l’importanza della transizione digitale. Lo ha fatto proponendo agli utenti una versione della PS5 del tutto priva di lettore Blu-Ray, utilizzabile dunque solo ed esclusivamente con le copie digitali dei giochi, da acquistare tramite lo shop interno al sistema operativo della Playstation. Chi ha avuto la fortuna di mettere le mani su questa versione, esaurita in pochi giorni al pari della PS5 classica, non si è ovviamente pentito della scelta. Un discorso simile può essere fatto per altre opzioni solo digital, come nel caso di Stadia.

Sebbene il sistema non abbia avuto il successo sperato, Stadia ha comunque rotto il ghiaccio con il concetto di gaming slegato dalle console fisiche. La creazione di Google, infatti, permette di giocare a qualsiasi titolo in streaming; dunque, facendo a meno anche del download, che invece caratterizza ancora sistemi come la PS5. Il mancato successo di Stadia potrebbe dipendere dall’aver anticipato troppo i tempi, perché la logica sembra quella giusta, e non è errato pensare che possa diventare mainstream nei prossimi anni.

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