Sanità - 21 novembre 2021, 08:52

Covid, obiettivo arginare la quarta ondata: il Governo lavora al "Super Green Pass"

Tampone valido solo per recarsi al lavoro, certificazione necessaria anche per trasporti e recarsi negli uffici. A pagare eventuali restrizioni su attività ricreative e ristorazione potrebbero essere i no-vax

I primi segnali di allarme giungono dal resto d'Europa, in particolare dalla Germania e dalle vicine Austria e Slovenia: il Vecchio Continente, con l'avvicinarsi della stagione fredda e col trascorrere del tempo che ha portato a un conseguente calo della protezione immunitaria per chi si è vaccinato meno di recente, è entrato nel pieno della cosiddetta "quarta ondata" di contagi da Covid19.

Il timore che anche l'Italia possa vedere un aumento consistente di ospedalizzazioni e quindi il ritorno alle restrizioni è concreto, coi presidenti delle Regioni incontratisi in settimana per richiedere al Governo di agire tempestivamente, ora che la curva sale ma non impenna, e prendere alcune scelte necessarie a evitare nuovi lockdown o chiusure.

Se da una parte alcuni partiti spingono per l'introduzione dell'obbligo vaccinale, dall'altra alcuni governatori chiedono che nell'immediato a pagare il prezzo di eventuali restrizioni siano coloro che rifiutano il vaccino. E così l'esecutivo Draghi starebbe pensando di approvare una sorta di misura intermedia: il Super Green Pass.

Se ne parlerà all'inizio della settimana entrante al vertice con le Regioni e poi nella cabina di regia sull'emergenza, prima del passaggio in Consiglio dei Ministri, e sul tavolo le opzioni sono diverse.

A partire dal rilascio della certificazione verde definita "2G" solamente ai guariti e ai vaccinati (per i quali la validità dovrebbe essere ridotta da 12 a 9 mesi a seguito del calo della protezione degli anticorpi ormai segnalata anche dall'Iss), col tampone valido solamente per accedere ai luoghi di lavoro e non alle attività sociali, culturali e ricreative, ristoranti e feste dopo le cerimonie compresi.

E mentre una linea decisamente più rigorista vorrebbe l'obbligo del pass anche per accedere agli uffici (pubblici o privati), allo studio c'è anche la situazione dei trasporti, per i quali si valuta l'estensione dell'uso del Green Pass anche per i viaggi di breve percorrenza su bus, treni e metropolitane. Resterebbe però da sciogliere il nodo dei controlli.

La strada sembra segnata quindi: non finire in zona gialla (o peggio) per le festività natalizie evitando battute di arresto nella ripresa economica e far sì che a pagare il prezzo di nuovi stop siano i no-vax, specialmente per il passaggio di una regione alle zone gialla, arancione e rossa.

Redazione