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Sanità | 23 settembre 2021, 15:45

Cura e sostegno alle persone affette da Alzheimer e patologie neurodegenerative, Serrati (Asl 1): "A Imperia 1.600 malati. Fondamentale è la prevenzione, occorre avere fiducia nel lavoro dei sanitari" (video)

Domani e sabato in città si svolgerà il convegno, 'la prevenzione in psicogeriatria', per fare il punto sulle strategie in atto e la gestione dei pazienti: "esistono fattori correggibili, spiega il primario, non bisogna trascurarli"

Cura e sostegno alle persone affette da Alzheimer e patologie neurodegenerative, Serrati (Asl 1): "A Imperia 1.600 malati. Fondamentale è la prevenzione, occorre avere fiducia nel lavoro dei sanitari" (video)

“La prevenzione in psicogeriatria”: questo è il principale argomento che verrà analizzato domani e sabato in una due giorni organizzata a Imperia, presso il Polo universitario, dall’Associazione italiana di Psicogeriatria con i patrocinio dell’Asl 1. L’evento, curato da una serie di esperti e professionisti del settore e tra questi il dottor Carlo Serrati, coordinatore del dipartimento Neuroscienze Ligure nonché Direttore dell’unità operativa di Neurologia a Imperia, è rivolto ai medici chirurghi di tutte le discipline, psicologi e psicoterapeuti, assistenti sanitari, educatori professionali e anche ai fisioterapisti, infermieri, logopedisti, terapisti occupazionali e tecnici della riabilitazione  psichiatria, della neuro e psicomotricità nell’età evolutivo e di neurofisiolopatologia. Ciò dimostra come la cura delle persone affette da patologie neurodegenerative vede coinvolte una serie di professionalità diverse, ma ognuna delle quale fondamentali per il benessere e l’assistenza dei malati.

E proprio con il dottor Serrati su questo fronte abbiamo fatto il punto dell’attuale situazione presente nella nostra provincia. “La situazione a Imperia è fortemente condizionata dall’invecchiamento della popolazione, ci spiega il primario. La provincia ha circa 210 mila abitanti e quasi il 30% ha più di 65 anni e il principale fattore di rischio, per le demenze e le malattia dell’Alzheimer, è proprio l’invecchiamento. Nella pratica ciò significa che attualmente ci sono circa 1.500 , 1.600 persone affetti dall’Alzheimer e circa il doppio, quindi 3 mila persone, affette da deterioramento cognitivo in forma più o meno grave. Da qui l’importanza non solo di curarle, di tentare una presa in carico globale delle famiglie che sono ovviamente sofferenti tanto quanto i pazienti, ma anche di tentare di fare un lavoro di prevenzione primaria e secondaria”.

Ne giorni scorsi si è celebrata la giornata mondiale dell’Alzheimer. Istituita dall’Oms nel 1994 ha come obiettivo quello  accrescere la sensibilità e la consapevolezza sulla una patologia  e diffondere in tutto il mondo iniziative dedicate alla conoscenza e alla diffusione delle informazioni su questa grave malattia che in Italia conta 1,2 milioni di malati ed oltre 700 mila persone - prima della pandemia da Covid 19 - che ancora non sanno di esserlo. Nel mondo i malati sono ben 49 milioni e il numero è destinato ad aumentare. 

“Il messaggio principale di questa iniziativa, sottolinea il dottor Serrati, è che questa malattia è una delle cause delle demenza ed esistono dei fattori correggibili. Sono molto simili ai fattori di rischio vascolare. Insisteremo sull’ipertensione, insisteremo sul ruolo dell’ipercolestoreleimia e sul ruolo di aspetti non secondari come la solitudine. Immaginiamo la solitudine nelle case di riposo o anche a casa. L’idea è quella di individuare tutti i fattori di rischio che in qualche modo possono accelerare o aggravare il deterioramento cognitivo”.

Da questo appuntamento quindi parte un messaggio importante rivolto non solo ai malati, ma anche a tutti i loro familiari. “Bisogna avere fiducia nello sforzo che tutti i colleghi stanno compiendo per rispondere a difficoltà organizzative causate dalla pandemia da covid, evidenzia il primario. Per colleghi intendo non solo i medici, ma anche gli infermieri e tutta la struttura sanitaria nel complesso. Il messaggio è quindi quello di affidarsi ai nostri servizi e di essere attenti a pochi elementi essenziali e tra questi l’utilizzo corretto e puntuale dei farmaci anti-ipertensivi riduce il rischio di depressione vascolare che a sua volta è fattore di deterioramento cognitivo. Un fatto che può sembrare banale, ma che, conclude Serrati, talora viene trascurato”.

Ecco il programma dell'iniziativa organizzata dall'Aip Liguria:

Files:
 convengno Aipliguria (1.4 MB)

Angela Panzera

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