Sport - 14 settembre 2021, 07:14

Pallapugno femminile. Parola al tecnico campione d'Italia, Corrado Agnese: "Le mie ragazze giovani e bravissime. Vogliamo aprire un ciclo"

Amici del Castello vince il secondo scudetto di fila e per il terzo anno il titolo rimarrà a Diano

Pallapugno femminile. Parola al tecnico campione d'Italia, Corrado Agnese: "Le mie ragazze giovani e bravissime. Vogliamo aprire un ciclo"

Lo scudetto di pallapugno femminile ormai è di casa a Diano Castello. Le biancorosse ‘Amici del Castello’ hanno conquistato il secondo titolo italiano consecutivo battendo Gymnasium Albese nella doppia finale. Tra gli artefici dell’impresa – che ancora una volta nobilita lo sport della nostra provincia – c’è sicuramente l’allenatore Corrado Agnese.

In una piacevole chiacchierata, il tecnico ha rivissuto il match del ‘Quaglia’ che ha consegnato il titolo alle sue ragazze: Rebecca Klippl, Lara Ghigliazza, Cecilia Alassio, Arianna Conti, Lorenza Mignone, Alessia Mela. Dopo la netta vittoria nelle Langhe (2-9), le castellotte avevano improntato anche gara-2 finendo sul 6-1 la prima frazione. Il ritorno veemente delle ospiti riportava il punteggio sull’ 8-8 prima della stoccata decisiva.

Un epilogo che ha reso ancora più bella la vittoria: “Sicuramente sì. Rispetto all’andata, le nostre avversarie hanno fatto qualcosa di diverso cambiando modulo e inserendo un battitore diverso. Questa tattica ci ha messo in difficoltà, dopo che ad Alba non avevano praticamente cambiato nulla. Poi ci è venuto un po’ di ‘braccino’ (in gergo sportivo, è la paura di vincere, ndr) anche perché le ragazze, seppur con un titolo alle spalle, sono comunque molto giovani ma alla fine è andata bene. Ed è stato bello così.”

Data la scorsa stagione non disputata a causa del Covid, lo scudetto rimarrà a Diano per il terzo anno consecutivo. Come la Pro Recco nella pallanuoto o la Juventus nel calcio, ‘Amici del Castello’ vuole aprire un ciclo:” Sarà dura ma noi ci proveremo – afferma Agnese - . Ora che siamo lì, vogliamo rimanerci senza mollare l’osso. Consapevoli comunque che gli avversari non rimarranno a guardare. E questa finale ne è la prova.”

La pallapugno  è radicata sul territorio come una tradizione locale ma, innegabilmente, ha difficoltà ad ampliare i propri confini oltre la Liguria ed il basso Piemonte: "E’ un problema  e i vertici federali lavorano per allargare il movimento. E’ difficile perché è uno sport troppo radicato unicamente nelle nostre zone, ci vogliono cultura e strutture. A mio parere sarebbe già importante non andare indietro perché purtroppo la pallapugno ha avuto un tracollo con la pandemia che ha inciso anche sulle iscrizioni al campionato. Il problema numerico però è assoluto, anche sulla maschile. Bisognerebbe partire dal basso e rifondare il movimento ma i vertici se ne stanno occupando. Fortunatamente non ha inciso sul livello tecnico del campionato, che era alto, perché c’era molta competitività e le quattro squadre si sono date battaglia”.

Ora però è tempo di esultare per il secondo scudetto consecutivo: "La società rimane attenta perché stasera i ragazzi stasera avranno una partita importante (contro Pallapugno Albeisa, ore 20:30 allo sferisterio ‘Quaglia’) ed anche il loro campionato è stato positivo. Poi a fine stagione penso faremo una grande festa per ringraziare tifosi ed atleti".

Alberto Ponte

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