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Sport | 03 agosto 2021, 16:44

Tokyo 2020, l'imperiese Davide Re commenta l'Olimpiade: "Finalmente è tornata la luce. The king is back! E per ora questo mi basta"

Il quinto posto ottenuto non gli ha permesso di accedere alla finale, ma l'atleta non demorde: "La mia Olimpiade, però non è finita e la 4x400 uomini è super competitiva, i ragazzi sono super motivati e tutti noi possiamo farvi sognare ancora un pochino"

Tokyo 2020, l'imperiese Davide Re commenta l'Olimpiade: "Finalmente è tornata la luce. The king is back! E per ora questo mi basta"

"Soprattutto con questa maglia, soprattutto in questo contesto, era importante riuscire a dare tutto ed anche di più". Inizia così, il commento di Davide Re, all'indomani della semifinale olimpica dei 400 metri che ha visto l'atleta imperiese impegnato in una gara difficilissima, ardua, ma anche bellissima ed emozionante. 

Purtroppo si è classificato al quinto posto con Deon Lendore, che lo ha preceduto per appena un centesimo sul traguardo, e non è riuscito ad accedere alla finale, ma -occorre ribadirlo- ha confortato non poco il tempo realizzato: un 44:94 che lo proietta a poco meno di due decimi dalla propria miglior prestazione personale (44.77).

"Potrei soffermarmi a pensare su come fra Doha e Tokyo, scrive Davide Re, la somma cronometrica di quanto mi abbia separato da una finale mondiale ed una olimpica sia di solo un decimo di secondo in due gare (8+2/100). Non voglio farlo però, in una stagione che, con i due mesi abbondanti di riabilitazione al tendine d'Achille, perdura senza sosta da novembre 2019, una stagione quindi lunghissima e tutt'altro che facile; ieri finalmente è tornata la luce, finalmente è tornato Davide Re. Yes, the king is back! E per ora questo mi basta".

"La mia Olimpiade però non è finita, ci tiene a precisare, e la 4x400 uomini è super competitiva, i ragazzi sono super motivati e tutti noi possiamo farvi sognare ancora un pochino! Appuntamento quindi al 6 agosto". E tutta Imperia sarà con lui con lo spirito e il cuore per sottolineare l'orgoglio di avere un concittadino nella più importante competizione che uno sportivo possa annoverare nella propria carriera. 

Angela Panzera

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