Tra storia e ricordi - 29 luglio 2021, 11:00

I video di Roberto Pecchinino: alla scoperta della città di Venezia vista da Claudio Nobbio

Nella rubrica 'Tra Storia e Ricordi'

I video di Roberto Pecchinino: alla scoperta della città di Venezia vista da Claudio Nobbio

Roberto Pecchinino, regista e documentarista sanremese,  è stato da molti considerato il “Folco Quilici" senza portafoglio del Ponente Ligure, a causa delle scarse risorse economiche ricevute per realizzare i suoi documentari, che hanno permesso di far riscoprire le bellezze dell'entroterra della Provincia di Imperia, di cui l'ottanta per cento è stato autoprodotto.

In questo video, il numero 151 della rubrica 'Tra Storia e Ricordi', la telecamera del regista sanremese, si sposta a Venezia, per realizzare un documentario insieme all'amico Claudio Nobbio, quando era direttore al “Sofitel Hotel di Venezia”. Nobbio è stato scrittore e giornalista. Giramondo poliglotta, attualmente vive tra Venezia, Firenze, Ponente Ligure e Roma. Già autore per Bastogi di L’ombra della luna ovvero dell’ambiguità femminile.

Tra le altre sue pubblicazioni: La contessa di Apricale; John Martin, trombettiere di Custer, La sposa di Dolceacqua, jus primae noctis; La giocatrice di balun di Apricale, oltre a vari libri professionali. Pochi sanno che Claudio Nobbio ha avuto una parte importante con Amilcare Rambaldi, per aver inventato il Festival di Sanremo nel 1951.

L'idea di Nobbio era di valorizzare i rapporti tra Venezia e Sanremo, non solo perchè entrambe le città hanno il Casinò, ma hanno anche in comune l'acqua, dove i Veneziani vivono nell'acqua e dentro l'acqua e i sanremesi vicino all'acqua. Claudio Nobbio, ci farà scoprire una Venezia segreta, ci accompagnerà con le sue poesie, a vivere la vita come un veneziano. Il mercato del pesce, le fonderie di Murano, la Venezia di notte, la città sembra aprire i suoi segreti al passaggio del regista Pecchinino, grazie all'intrapprendenza e stima dei veneziani al poeta, scrittore e direttore Claudio Nobbio. 

Pecchinino ha voluto che nel video i dialoghi con gli abitanti, fossero solo nella loro “lingua”, il veneziano. Una saggia intuizione quella del regista sanremese, che ha permesso di dare più forza e valore al documentario con le interviste e le canzoni in dialetto e che è stata molto apprezzata, da tutti i veneziani.

Buona Visione con il documentario: Venezia chiama Sanremo.

Redazione

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