Attualità - 15 luglio 2021, 17:17

Vaccino sì, vaccino no: il Dottor Piero Rovida risponde alla mail del collega Stefano Sciandra

"Nel rispetto delle convinzioni di tutti, reputo che la vaccinazione sia la sola arma attualmente a nostra disposizione per fermare la pandemia"

Vaccino sì, vaccino no: il Dottor Piero Rovida risponde alla mail del collega Stefano Sciandra

Il Dott. Piero Rovida (farmacista) ci ha scritto per rispondere alla lettera di Stefano Sciandra (QUI), a cui rivolge innanzitutto un pensiero commosso per la grave perdita subita in occasione dell'ondata pandemica:

“Chiarisco subito di non volere alimentare polemiche, ribadendo comunque la mia posizione di convinto sostenitore della vaccinazione, per mia formazione professionale e attitudine individuale. Mentre mi trovo d'accordo con l'autore nello stigmatizzare gli eccessi mediatici di molti esponenti della comunità scientifica, che spesso non hanno trovato di meglio che polemizzare tra di loro, ingenerando dubbi e confusione nei non addetti ai lavori (e talvolta anche tra questi), mi vedo costretto a ribadire che la definizione di ‘siero’ non è assolutamente applicabile ai vaccini anti-covid attualmente in uso, ed il suo impiego in tal senso è del tutto errato. Per ‘siero immune’ si intende un derivato del sangue dell'uomo o di animali (come il siero antivipera) contenente anticorpi. Non è certo il caso di questi vaccini, che non contengono plasma nè umano nè di animali. Per ‘vaccino’, secondo il Dizionario Treccani, si intende invece ‘preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell'organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva’, che si applica perfettamente alla natura dei prodotti impiegati per la campagna vaccinale in essere. Nel rispetto delle convinzioni di tutti, reputo che la vaccinazione sia la sola arma attualmente a nostra disposizione per fermare la pandemia, e che la minima percentuale di effetti collaterali gravi riscontrati, non dissimile da quella ampiamente nota di molti farmaci comunemente utilizzati (come il paracetamolo), non deve spaventare al punto tale da rifiutare il vaccino. Per i soggetti fragili, gli allergici, i pazienti oncologici, esistono protocolli precisi per diminuire i rischi, e comunque è sempre il medico vaccinatore a decidere in scienza e coscienza. In conclusione, scavando sotto il clamore mediatico, troviamo le evidenze scientifiche che devono restare l'unica guida utile per uscire da questa terribile spirale”.

Carlo Alessi

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