C’è grande attesa per lunedì. La giornata del 5 luglio infatti, sarà interamente dedicata alla vaccinazione anti-covid del personale sanitario e si svolgerà a Taggia. L’Asl 1 imperiese confida nel buon senso degli operatori che ancora non hanno preso parte alla campagna vaccinale.
Al momento sono 210 i sanitari, tra personale medico, infermieristico e Oss,che che hanno fatto 'dietro front' e hanno deciso di vaccinarsi dopo le lettere inviate dall’Asl 1 imperiese. Secondo quanto disposto dal decreto varato nell’aprile scorso chi esercita una professione sanitaria o è operatore di interesse sanitario, di struttura pubblica o Rsa, deve sottoporsi alla vaccinazione anti-covid.
In provincia di Imperia su 1.462 lettere indirizzate a dipendenti Asl e non Asl ne sono partite 1.235. A seguito delle missive 210 quindi sono andati a vaccinarsi, 320 non hanno dato alcun riscontro, 530 hanno risposto, ma sono in corso le valutazione sulle giustificazioni redatte. 175 sono invece, da ricontattare. Le rimanenti 225 lettere sono partite a fine giugno e si attende di conoscere l’esito delle risposte.
La "scontro" tra sanitari e Asl in tutta la Ligura, così come nel resto del Paese, non si fermerà a breve. Mercoledì scorso si sono registrati disagi infatti, per lo sciopero indetto dalla Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali contro l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari a cui hanno preso parte anche dipendenti dell’Asl 1 imperiese.
L’azienda sanitaria con una nota aveva dichiarato di garantire negli ospedali le prestazioni di urgenza, ma non quelle programmate e prenotate come successo a un cittadino imperiese il quale, secondo quanto ci ha riferito, si sarebbe dovuto sottoporre a un intervento oncologico, che ha però dovuto rimandare.
Nei giorni scorsi cento sanitari 'no vax' hanno presentato ricorso contro l'obbligo vaccinale per la categoria. Un ricorso congiunto con i colleghi delle altre Asl liguri che porta in totale la firma di 400 persone. I ricorrenti sono tutti esercenti professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario, che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali.
L’atto, a firma dell’avvocato Daniele Granara, ha lo scopo di sospendere in via cautelativa l’obbligo di vaccinazione così come disposto dal decreto legge varato il primo aprile scorso che, di fatto, che ha reso obbligatoria l'immunizzazione per chi lavora nel settore sanitario. Per chi si rifiuta è stata prevista la ricollocazione nei posti ricopribili nelle garanzie dell'esclusione rischio contagio, ma nei casi più estremi anche alla sospensione e di conseguenza è previsto anche lo stop della retribuzione.
“Il ricorso si fonda sulla illegittimità costituzionale, sotto plurimi profili, è riportato nell’atto del legale Granara, di diritto interno e diritto europeo, di un obbligo riferito ad un vaccino di cui non è garantita né la sicurezza né l’efficacia, essendo la comunità scientifica unanime nel ritenere insufficiente, sia dal punto di vista oggettivo sia dal punto di vista temporale, la sperimentazione eseguita”.
L’udienza, per discutere il ricorso, si terrà mercoledì dinnanzi al Tribunale amministrativo di Genova e c’è molta attesa poiché gli effetti della decisione potrebbero riflettersi in altre zone di Italia dove già sono stai presi provvedimenti nei confronti dei sanitari 'no vax'. Nel frattempo l’Asl 1 imperiese all’esito di quanto accadrà lunedì deciderà come muoversi e nel caso verranno presi provvedimenti per chi, senza motivi ritenuti validi, non si sottoporrà alla vaccinazione.