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Solidarietà | 02 luglio 2021, 20:12

Otto mesi di lavoro a distanza… ai tempi del coronavirus: con Libera Imperia e il sostegno di CSVPolis, per la formazione di studenti, genitori e insegnanti

Avere cura di sé, degli altri, della comunità e del mondo

Otto mesi di lavoro a distanza… ai tempi del coronavirus: con Libera Imperia e il sostegno di CSVPolis, per la formazione di studenti, genitori e insegnanti

E’ terminata il 30 giugno, con l’ultimo incontro con un gruppo di insegnanti, la lunga serie di attività formative a distanza realizzata da Libera Imperia, con l’Associazione Pace Lavoro Legalità e il sostegno di CSVPolis.

Da parecchi anni, il gruppo di volontari, formatori e studenti, organizza interventi nelle scuole del territorio per la diffusione degli ideali di cittadinanza, responsabilità e legalità democratica. All’inizio dell’anno scolastico 2020-21, mentre saliva sempre più la polemica sull’uso della DAD, ci siamo posti il dubbio se continuare l’attività o restare in attesa di tempi migliori in cui tornare a incontrare in presenza le classi.

L’uso del web per trasmettere contenuti formativi poteva avere un senso ed aiutarci in questo periodo di pandemia? C’erano altri metodi per coinvolgere i ragazzi nei nostri percorsi di educazione alla cittadinanza? E poi, come mantenere attiva e coesa la piccola squadra intergenerazionale, composta da due studenti universitari, una dottoranda,cinque insegnanti pensionati e un medico di oltre novant’anni di età?

Poco tempo fa, parafrasando Noah Harari, Maura Gancitano e Andrea Colamedici affermavano: “Naufraghi tra le immense onde del web abbiamo smesso di navigare cercando e ci siamo limitati a galleggiare fruendo”. Ecco, noi abbiamo capovolto la situazione e abbiamo fatto ogni cosa per “navigare cercando”, per usare il web come ha fatto la maggior parte dei docenti delle scuole: trasmettere contenuti, competenze e valori, accompagnare il percorso di crescita di tutti, noi compresi, proprio nel tempo in cui molti esperti davano per completamente perduto un anno di interazioni e di relazioni formative.

“Ci siamo riusciti con la formazione interna del gruppo all’uso di internet e dei programmi di videoconferenza, anche per quelli più avanti negli anni, e meno connessi. Altro passaggio importante, lo scambio intergenerazionale, gli uni hanno supportato gli altri: i più giovani trovando le migliori applicazioni interattive da utilizzare; i più anziani, portando la loro esperienza didattico metodologica e la loro vasta rete di relazioni nel territorio. La pandemia ha sottolineato ancor di più l’importanza di quei bisogni che troppo spesso in precedenza si erano trascurati e abbiamo scelto i temi più significativi da affrontare: il rispetto e la cura di noi stessi, delle nostre istituzioni e della relazione con gli altri, ascolto, solidarietà, responsabilità, consapevolezza, cittadinanza attiva, inclusione, libertà, diritti e doveri, speranza, fiducia, verità”.

Una buona squadra di volontari e la collaborazione da parte delle scuole, dei docenti e dei dirigenti che non ci stancheremo mai di ringraziare, ci hanno permesso di realizzare numerosi laboratori : da quelli interattivi di Rita Cersosimo, dottoranda in Digital Humanities, di scrittura creativa o di approfondimento sull’uso responsabile del web, alle ricerche sui Beni confiscati alle mafie proposti da Sara Brusco, studentessa in Giurisprudenza; dalle riflessioni sulla diffusione del Covid e le nuove infiltrazioni mafiose condotte da Ettore Perlo, studente di Medicina, alle coinvolgenti proposte di Annunziata Venturelli, esperta insegnante e counselor, per orientarsi Tra diritti, doveri e responsabilità; dai racconti di Jole Garuti, insegnante e scrittrice nonché membro del gruppo dei fondatori di Libera, che parlavano di usura e delle deformazioni educative delle famiglie mafiose, a quelli di Maura Orengo, insegnante e Referente Provinciale di Libera, che ha presentato il Progetto Anemmu, andammu, amunì… persone, luoghi e storie per ricominciare a sognare e il film Liberi di Scegliere; per concludere poi con le indimenticabili e commoventi narrazioni, sulla Resistenza e ai Valori Costituzionali di Caterina Garibbo Siri, scrittrice e insegnante di Lettere che, a conclusione delle attività ha proposto la testimonianza di un altro importante ospite, il Dottor Neri Valcado, Partigiano.

“Non riflettevamo abbastanza, sino a due anni fa, sul fatto che utilizzando il web avremmo potuto mantenere la distanza fisica e nel contempo avvicinare a noi i docenti universitari per fare formazione, ma quest’anno , proprio via web, siamo riusciti a portare a termine, in collaborazione col Comune di Camporosso all’interno del Progetto ‘Legalmente’, il corso per insegnanti, avvocati e operatori sociali, dedicato alle pari opportunità e alle relazioni non violente. Il tema Plurale Femminile-Aver cura delle relazioni, è stato affrontato da due docenti, di Messina e di Parma, Mario Schermi e Marco Deriu, che hanno riflettuto sulla Pedagogia Mafiosa e Una maschilità consapevole per relazioni non violente”.

Non è mancata, poi, la proposta di buone pratiche da parte di Rita Cersosimo, Graziella Battistin, Anna Baglione, Annunziata Venturelli e Maura Orengo, che hanno proposto le loro esperienze di insegnanti e di esperte in comunicazione e nuove tecnologie.

Anche con gli studenti, non è stato facile ma si è rivelato possibile ascoltare a distanza, come in un’Aula Magna, le relazioni di figure significative delle lotta alla mafia intervenute da varie città d’Italia e porre loro domande come in presenza. Con la collaborazione costante di Libera e utilizzando Youtube abbiamo realizzato ben sei videoconferenze: “Cos’è la mafia” col Procuratore Gian Carlo Caselli e “Mafie nel Ponente Ligure” col Procuratore Capo di Imperia Alberto Lari; “Cosa significa essere un testimone di giustizia” con Rocco Mangiardi; “Una vittima di mafia, il Vicequestore Ninni Cassarà” presentata dalla sorella, Prof. Rosalba Cassarà e “Sport come formazione” tenuta dalla Campionessa Italiana di maratona, Lucilla Andreucci, Referente di Libera Milano e membro della segreteria nazionale.

“Che dire a conclusione di tanto impegno che abbiamo voluto qui condividere? Grazie, un grazie particolare a tutti i volontari, enti e associazioni che abbiamo citato, a tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte e soprattutto alle scuole, ai docenti, ai dirigenti e ai ragazzi che non finiranno mai di stupirci per la loro voglia di conoscere e di partecipare che è stata per noi la principale fonte di energia. Ne vale sempre la pena!”

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