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Politica | 24 giugno 2021, 21:37

In consiglio comunale a Imperia la mozione sulla fecondazione assistita promossa da maggioranza e minoranza di centrodestra

La mozione sarà discussa il prossimo 30 giugno come ultimo punto del prossimo consiglio comunale. La relatrice sarà Monica Gatti, capogruppo della Lega

In consiglio comunale a Imperia la mozione sulla fecondazione assistita promossa da maggioranza e minoranza di centrodestra

I gruppi di maggioranza e la minoranza di centrodestra in consiglio comunale a Imperia sono firmatari di una mozione per impegnare sindaco e giunta ad attivarsi presso la Regione allo scopo di allargare la platea di uomini e donne che potranno beneficiare della procreazione assistita, innalzando il limite di età e destinando maggiori fondi alle coppie che decideranno di richiederne l'accesso.

La mozione sarà discussa il prossimo 30 giugno come ultimo punto del prossimo consiglio comunale. La relatrice sarà Monica Gatti, capogruppo della Lega.

I consiglieri sottolineano come la Regione non sia sia adeguata al dpcm del 2017 in materia di accesso alla procreazione assistita, in Liguria normato da una determina di Alis del 2014, e che il limite per poter richiedere l'accesso alle tecniche di procreazione assistita sia fissato a 43 anni per le donne e 55 per gli uomini “un limite tra i più bassi in Italia”, scrivono i promotori della mozione, che riconoscono nella procreazione assistita “una possibilità alla lotta all’infertilità di coppia”, sostenendo che “dare ad essa una prospettiva futura per la maternità e la paternità è un obiettivo per il sistema sanitario pubblico”.

I consiglieri promotori inoltre sostengono come il numero di centri dedicati convenzionati in Liguria siano solo cinque, due di questi a Genova, mentre le statistiche registrano aumenti di domanda di accesso alle tecniche di fecondazione assistita.

Di seguito il testo della mozione:

Premesso che:

- il mondo è cambiato e l’infertilità di coppia rappresenta un problema di ampie proporzioni. La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) costituisce una possibilità alla lotta all’infertilità di coppia, e dare ad essa una prospettiva futura per la maternità e la paternità è un obiettivo per il sistema sanitario pubblico;

- in Italia la PMA è stata inserita nei livelli essenziali di assistenza con il DPCM del 12.01.2017. Teoricamente sarebbe quindi possibile ricorrere alla PMA in regime di SSN e quindi al costo del solo ticket, ma sono le singole Regioni a dover intervenire in modo specifico e a stabilirne la disciplina perché manca un decreto che determini le tariffe a carico del Servizio Sanitario Nazionale;

- la Regione Liguria, ad oggi, non si è ancora adeguata a quanto previsto dal suddetto decreto e le condizioni per l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita sono risalenti al 2014 (Determina del Direttore Generale dell’Ars – oggi Alisa - n. 11 del 23.01.2014).

Considerato che:

- il Servizio Sanitario Regionale ligure garantisce l’accesso alle tecniche di PMA per le donne fino al compimento di 43 anni e per gli uomini fino al compimento di 55 anni, un limite tra i più bassi in Italia. In alcune regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Campania) il limite di età per le donne è meno stringente, di 46 anni; in Veneto addirittura si arriva a 50;

- in Liguria i centri dedicati convenzionati sono solo cinque, due dei quali nel capoluogo ligure e le statistiche registrano soprattutto aumenti di domanda di PMA omologa ed eterologa ;

- in un periodo di emergenza sanitaria, sociale ed economica come quello che stiamo vivendo, tale limite può ledere il diritto di accesso alle più sopra indicate cure, in quanto il passare del tempo comporta, inevitabilmente, per molte coppie il superamento dei limiti di età per accedere ai trattamenti gratuiti, e quindi sottoporle al sostenimento di costi molto spesso inaffrontabili.

Tutto ciò premesso e considerato, impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad attivarsi presso la Regione Liguria affinché quest’ultima provveda in argomento al fine di una migliore regolamentazione della procedura di accesso al beneficio, sia in termini di condizioni di accessibilità, che di innalzamento dei limiti di età, che di fondi disponibili
”.

Francesco Li Noce

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