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Politica | 29 maggio 2021, 16:37

Piano Urbanistico Comunale: PRC, Sinistra Italiana e Rete Sanremo Solidale: “Diciamo la verità, è una scelta di nuovo cemento”

“La speculazione edilizia di Italo Calvino non ha insegnato nulla”

Piano Urbanistico Comunale: PRC, Sinistra Italiana e Rete Sanremo Solidale: “Diciamo la verità, è una scelta di nuovo cemento”

“La narrazione ufficiale (vedasi le interviste dell’Assessore PD competente) parla di abbellimento del territorio e del paesaggio e di riqualificazione edilizia. La realtà è diversa, è giusto dire la verità anche se siamo voci nel deserto, essendo stato questo ‘nuovo’ Piano Urbanistico Comunale accolto e approvato con entusiasmo da tutte le parti politiche. Aggiornamenti qualificanti? Non crediamo!”. Ad intervenire in tono critico sulla recente approvazione del PUC sono Carlo Olivari (PRC), Lino Serafini (Sanremo Insieme), Pino Pannuti (Sinistra Italiana) e Rete Sanremo Solidale.

“Stiamo parlando infatti – si spiega nel comunicato - di una nuova edificazione nelle campagne abitate attraverso sostituzioni e accorpamenti (ampliamento +20% superficie), piscine (50 mc) e garage interrati (+35% della superficie agibile, anche non collegati fisicamente e anche in fascia costiera), porticati, balconi e terrazzi (+40% di ampliamento), delocalizzazioni (trasferimenti) di volumi da zone agricole più in centro. Si potrà intervenire senza limitazioni progettuali di contesto in alcune preziose aree collinari (San Lorenzo, Pian di Poma, Tre Ponti).Non contenti, all’orizzonte appare una nuova integrazione regionale (Piano Casa) e cioè un nuova  possibilità di ampliamento nelle zone agricole dal 20 al 35%.

E che dire del progetto forse più impattante e cioè l’operazione di restyling del porto vecchio? Sostanzialmente una privatizzazione che ne rappresenterà una radicale modificazione, a partire da Via Nino Bixio. Il risultato di tutto ciò è ancora cemento. È questa la modernità, la funzionalità e la bellezza che perseguiamo per la nostra città? La verità è che termini quali abbellimento, riqualificazione, tutela del paesaggio sono definizioni che nascondono un piano (ben congegnato tra grandi e piccoli interessi) di ulteriore consumo di suolo e di spazio pubblico, aumento di cubature e cemento.

Senza alcun progetto e alcuna attenzione alle periferie, alla necessità di manutenzione di strade e altre infrastrutture, di spazi pubblici di vivibilità, socializzazione e servizi comuni, di aree verdi. Mentre gli alberi si tagliano là dove ora sono, in modo equanime questa volta tra centro e periferia! Tutto ciò in una città che, pur tentando di resistere nell’antica bellezza, ‘vanta’ decine di migliaia di appartamenti vuoti, la costa già cementificata e ora anche tutta la collina, il verde abbandonato in ogni ambito, il patrimonio storico non considerato o peggio svalutato, i beni pubblici depredati, la vulnerabilità del nostro territorio sottaciuta.

L’edilizia di speculazione sembra essere l’unica attività prevista nel e per il futuro della nostra città, nessuna visione di sviluppo e di benessere tenendo conto dell’ambiente, della vivibilità, del benessere di tutta la collettività, nonché della immagine e dell’attrattiva turistica”.

C.S.

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