- 18 maggio 2021, 07:00

Molini di Triora (IM): Pane di Oz, il profumo ed il sapore della tradizione. Non solo pane, ma anche Benedettini, Canestrelli e Pan d’Orzo

Prodotti semplici, della migliore tradizione ligure, ma sempre di grande bontà. Un forno che, con il marchio “Artigiani in Liguria”, offre una garanzia di qualità e artigianalità dei propri prodotti.

Molini di Triora (IM): Pane di Oz, il profumo ed il sapore della tradizione. Non solo pane, ma anche Benedettini, Canestrelli e Pan d’Orzo

Proseguiamo il nostro viaggio con la Cna di Imperia per raccontare il territorio, la gastronomia, ma anche la storia, l'ambiente e il turismo. Un’occasione straordinaria per scoprire i migliori prodotti di artigiani, che con passione ed entusiasmo mantengono vive tradizioni secolari.

Oggi andiamo a Molini di Triora per scoprire il panificio artigianale “Pane di Oz”, un forno artigianale, che dal dopoguerra ha ripreso la produzione di un prodotto tradizionale e dal sapore unico.

Un pane che veniva che accompagnava i pastori durante i viaggi in montagna con le pecore e che grazie all’utilizzo di una farina meno raffinata, una semi integrale di tipo 1, risulta più nutriente e si conserva più a lungo. Dal profumo che richiama alla memoria quello della crusca, con cui vengono spolverate le pagnotte prima della cottura e durante la lievitazione ed è gustoso e può essere consumato anche da solo con un filo di olio di oliva extravergine, meglio se di taggiasca.

Con Dino Ozenda e Simona Siri, che portano avanti con passione la lunga tradizione di famiglia andiamo a scoprire prodotti semplici e genuini, non solo pane ma anche Canestrelli, Benedettini e Pan d’Orzo.

  

 

(Riprese video e montaggio di MC- Massimo Cimiotti videomaker)

 

Il video non può ovviamente trasmettere i fantastici profumi dei prodotti che partono da questo laboratorio e che raggiungono la maggior parte dei supermercati della costa di tutta la provincia.

Il segreto del sapore unico sta nell’impasto ottenuto con farina di tipo 1, lievito naturale e acqua della vicina sorgente, nella lenta lievitazione su tavole di legno coperte da un velo di crusca e nella cottura in un forno realizzato con pietra refrattaria ed a temperatura non superiore a 190°. In questo modo si ottiene una crosta croccante e l’interno risulta ben cotto, ma soffice. Si conserva morbido per più giorni, se conservato intero e in un sacchetto di carta come facevano un tempo i pastori e tagliandolo poco per volta all’occorrenza. La sua scadenza è fissata sulla confezione in tre giorni dalla cottura, ma si può utilizzare anche dopo. E se diventa troppo secco può essere utilizzato in altre preparazioni, come zuppe o torte e polpette. Se vi spingerete fino a Molini non mancate di fare loro una visita.

Scoprirete che non producono solo questo ottimo pane, ma anche altre prelibatezze da provare, come il Pan d’Orzo, un cereale un tempo coltivato in abbondanza nelle alte fasce della valle. Queste cialde sono l’elemento base per preparare la deliziosa “Carpasina”, bagnata con acqua e olio EVO, pomodoro e con altri prodotti come acciughe, formaggio e erbe aromatiche.  Oggi l’orzo arriva principalmente dal Piemonte, ma Dino ne seleziona con grande cura i produttori e ne verifica in particolare la macinatura, che deve essere fatta a pietra, per non danneggiare la qualità e le proprietà della farina ottenuta.

In una simpatica confezione con packaging a vista ed il marchio del forno in evidenza, anche il Pan d’Orzo raggiunge i supermercati insieme al Pane di molini ed ad altri prodotti di grande qualità.

Come i Bastunetti, piccoli pezzetti di pane tostato da usare in alternativa ai crostini nelle zuppe o con l’aperitivo ed i Benedettini di Taggia, i classi canestrelli ottenuti unendo all’impasto olio evo di taggiasca e rigorosamente fatti a mano.

 

Come spiega il direttore dell’associazione di categoria degli artigiani, Luciano Vazzano si tratta “prodotti di grande eccellenza, produzioni rare e De.Co. Sono i veri protagonisti di questo viaggio che porterà i lettori a scoprire le bellezze del territorio e da dove viene quello che mangiamo e da chi è prodotto. Ma soprattutto scopriremo anche il grande contributo degli artigiani alla conservazione dell’ambiente, alla salvaguardia delle tradizioni e ed allo sviluppo di un nuovo turismo esperienziale. Un viaggio fra le botteghe artigiane del Ponente ligure, che rappresentano anche un presidio di socialità per tanti borghi e vallate dell’entroterra. Un percorso alla scoperta di realtà artigianali, che non sono semplici laboratori o negozi, ma veri punti di ritrovo e di cultura, dove il lavoro dell’uomo genera bellezza e prodotti unici. Artigiani consapevoli dell’importanza del rapporto con l’ambiente e il territorio, custodi di tradizioni millenarie, ma aperti all’innovazione e con tante storie da raccontare”.

Il panificio artigianale Pane di Oz si trova nel cuore della valle Argentina, a Molini di Triora in via Sant'Antonio n.33. Telefono 0184 94070 dispone di una pagina facebook

La quattordicesima puntata del viaggio con Cna alla scoperta delie eccellenze del Ponente ligure è disponibile a questo link.

Claudio Porchia

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