ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Economia

Economia | 07 maggio 2021, 07:00

La scoperta dei pavimenti in legno

Il negozio di Modena con lo stock di parquet in legno.

La scoperta dei pavimenti in legno

Modena, questa nuova città ci sta sorprendendo tantissimo! Trasferirsi per noi non è stata una scelta ma devo dire che, alla fine, ci sta ripagando dei sacrifici che abbiamo dovuto fare. Spero che, una volta terminata la bufera, sarà con piacere che ci guarderemo alle spalle, perché significa che siamo riusciti a trarre vantaggio da una situazione che in partenza era catastrofica.

Lo sfratto e il trasferimento obbligato, al giorno d'oggi, sono cadute dalle quali ci si rialza lentamente e con atroci sofferenze, una caduta non su un parquet che attutisce il colpo ma su un pavimento duro come il gres. Per noi sembra che il destino abbia deciso diversamente.

Sono una donna fortunata, ho un marito fantastico e due splendide figlie, e anche se stiamo affrontando un periodo buio, sono ottimista e voglio fermare su carta questi pensieri, per ricordare a me stessa che siamo una squadra fortissima, tutti, e che non bisogna mai gettare la spugna anche se ne hai uno stock di decine e decine acquistate su internet.

Quando Paolo è tornato dall'ufficio e ci ha detto che avevamo un mese di tempo per andarcene dalla nostra vecchia casa, inizialmente pensavo che fosse uno scherzo... lui è sempre così divertente, a volte costruisce intere storie, per farci ridere, e va avanti per ore narrando situazioni improbabili. La sua espressione però non mentiva, lo vedevo cupo e accigliato, con un volto prefinito non come quello che si costruisce appositamente.

Quando pensava che non lo guardassi, aveva lo sguardo perso nel vuoto, spaesato. Ho aspettato che le bambine fossero a letto e ci siamo seduti davanti al tavolino del soggiorno sul nostro bel parquet in rovere acquistato in stock a Modena tanti anni prima. Abbiamo parlato tutta la notte, avevamo bisogno di rivedere la nostra vita e trovare nuovi punti saldi sui quali costruire.

Il mio lavoro di insegnante precaria non ci ha mai aiutato, ma pagava le bollette. Paolo era la roccia sulla quale si reggeva il castello che avevamo costruito. Solo che il castello era fatto di sabbia e il refolo che ci avrebbe buttato giù stava arrivando senza alcuna possibilità di deviazione. Non aveva avuto il coraggio di dirmelo finché non eravamo rimasti soli: aveva praticamente anche perso il lavoro. La sua compagnia gli aveva offerto un posto a centinaia di chilometri da Modena. Restare dove eravamo equivaleva a perdere l'unica entrata fissa della nostra famiglia.

Abbiamo fatto il punto della traumatica situazione, dalla nostra solo la giovane età e un' incredibile forza di volontà. Abbiamo deciso di partire e lasciare tutto per andare in una città sconosciuta, lontani dalle nostre famiglie. Paolo cercava di diminuire la tensione, diceva che il nostro nuovo appartamento sarebbe stato degno delle nostre principesse; parlava con le bambine di quanto sarebbe stato bello avere una cameretta con le ballerine dipinte sui muri, pareti rosa e lettini bianchie e un bel pavimento con una posa a spina italiana.

Non ho mai dovuto cercare una casa, arredarla e fare un trasloco: sembrano tre compiti molto impegnativi, presi uno per uno. Riuscire a farli tutti e tre nello stesso momento sembrava una missione impossibile. Devo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato e sono stati davvero in tanti. A partire dall'agenzia che ci ha trovato casa, in tempi record, passando per il negozio dove abbiamo acquistato la cucina e il punto vendita dove abbiamo trovato, a Modena, uno stock di parquet dal prezzo incredibile.

È vero, avevamo tempi davvero ristretti. Alla fine siamo riusciti a chiedere di poter restare nel vecchio appartamento altre due settimane, durante le quali facevamo molto per telefono, non essendo in loco. Non avevamo descritto alle bambine come sarebbe stata la casa, una volta ultimata, perché volevamo far loro una sorpresa e perché nemmeno noi eravamo sicuri del risultato. Abbiamo scelto pochissimi mobili, davvero solo quelli necessari al nostro trasferimento, anche perché non potevamo prosciugare il nostro conto corrente, in vista del fatto che, comunque, continuavo a non avere un lavoro fisso, e nella nuova città non sapevo nemmeno se avrei ricevuto delle chiamate per le supplenze. I miei genitori ci hanno sostenuto tanto, non solo economicamente.

Abbiamo lasciato le bambine in due occasioni a dormire dai nonni per qualche giorno. Siamo riusciti a fare ritinteggiare il nuovo appartamento e, grazie alla preparatissima arredatrice che ci ha composto la cucina, siamo riusciti a trovare anche il negozio di Modena con lo stock di parquet in legno chiaro più grande che avessimo mai visto. In quel momento ci siamo sentiti invincibili: stavamo realizzando qualcosa di bello e prezioso per la nostra famiglia, nonostante le difficoltà.

Il trasloco è stato più traumatico di quanto pensassi per le bambine, nonostante le avessimo preparate, erano davvero affezionate all'ambiente in cui sono nate. Vedere tutte le loro amate bambole finire negli scatoloni, insieme al resto delle nostre cose, le aveva fatte piangere. In quel momento tutta la fragilità della situazione ci si era presentata davanti con forza: non conoscevamo nulla della nuova città. Noi adulti potevamo comunque mantenere le nostre amicizie a distanza ma le bambine sarebbero andate in una nuova scuola, e nonostante Giada, la più grande, fosse di indole tranquilla, a volte non riusciva a prendere sonno pensando ai suoi “nuovi compagni di scuola”. Sapevo che rendere unico e perfetto il nostro nido poteva essere un passo importante per far accettare alle mie figlie, e di riflesso anche a me e Paolo, la nuova situazione. Per questo, nonostante il budget ridotto, ci siamo concessi due o tre sfizi: il legno chiaro, color miele, dello stock parquet di Modena, che ci aveva fatto sognare appena l'avevamo visto; la cucina laccata lucida bianca, da personalizzare e rendere nostra con gli accessori “color unicorno” come piacevano alle bambine; e due tappeti bianchi e pelosi dove poter giocare a “cavalcare le nuvole”.

Questa avventura è appena iniziata e sono ancora sgomenta. Ci è voluta tanta forza di volontà, coraggio e anche un po' di sana imprudenza. È partito tutto come un azzardo e domani sarà il mio primo giorno di supplenza, mentre Paolo è molto sereno perché ha trovato un ambiente di lavoro giovane e stimolante. Giada e Lucia hanno iniziato ieri la scuola materna e sono tutte e due su di giri per l'accoglienza dei nuovi bimbi e delle maestre. La sera si sono addormentate con difficoltà, questa volta però erano solo i bei pensieri che le tenevano sveglie. Paolo ed io ci siamo ritrovati di nuovo seduti per terra, davanti al nostro tavolino. 

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium