Attualità - 04 maggio 2021, 07:14

Commercio e riaperture: il punto con Andrea Di Baldassare "Siamo contenti di ripartire ma mancano i ristori che in Francia sono arrivati" (Video)

"Sicuramente la settimana scorso il maltempo non ci ha aiutato e non possiamo ancora lavorare al 100%, viste le restrizioni che ci fanno chiudere alle 22. Ma la strada avviata è buona”.

Commercio e riaperture: il punto con Andrea Di Baldassare "Siamo contenti di ripartire ma mancano i ristori che in Francia sono arrivati" (Video)

Ieri abbiamo parlato dei buoni riscontri economici del weekend e del ritorno dei francesi. Venerdì scorso, proprio alla vigilia del primo fine settimana di aperture di bar e ristoranti, abbiamo fatto un giro per Sanremo con i colleghi del quotidiano ‘Nice Matin’, che hanno poi pubblicato un loro articolo sulla città dei fiori. 

Ne abbiamo approfittato per tracciare anche un bilancio con il Presidente della Confcommercio matuziana, Andrea Di Baldassare, che ha così commentato la situazione dei locali che, pur con la soddisfazione di riaprire, mantengono la preoccupazione di un lungo periodo in cui hanno vissuto tra aperture, asporto e chiusure di vario genere: “Siamo rimasti chiusi per diversi mesi e altri tra i colori arancio e rosso. Sicuramente la clientela francese è importante, un vero e proprio ‘polmone’ economico fondamentale. Proprio per questo siamo molto attenti a quanto accade nella vicina Francia, con la quale c’è un legame da sempre anche con il fascino dei mercati. Sappiamo quanto amore c’è da parte dei francesi verso la nostra zona e siamo pronti a riceverli quando potranno venire. Sicuramente la settimana scorso il maltempo non ci ha aiutato e non possiamo ancora lavorare al 100%, viste le restrizioni che ci fanno chiudere alle 22. Ma la strada avviata è buona”.

In Italia si sta combattendo per togliere il coprifuoco alle 22, ma dalla vicina Francia ci stanno invidiando perché da loro è alle 19: “Si, questo lo sappiamo, ma siamo anche a conoscenza del fatto che oltre confine gli esercenti sono decisamente più aiutati sul piano economico. I ‘ristori’ sono stati ben diversi e hanno avuto maggiore possibilità di tenere chiuso, anche se pure loro hanno grande voglia di riaprire. Da parte italiana, invece, gli aiuti di Stato sono stati davvero molto pochi e tutti gli esercenti si sono dovuti reinventare per poter tirare avanti. Noi stiamo tornando alla normalità anche se c’è il timore sugli orari. La ripartenza è dura e i 15 mesi di chiusure e riaperture che hanno messo in ginocchio la maggior parte delle attività. Ora c’è il sentimento di speranza per poter pensare a una sopravvivenza. Non dimentichiamo che il commercio classico come abbigliamento e altro hanno bisogno di bar e ristoranti aperti. Abbiamo bisogno dell’aiuto della politica, visto che siamo in città dove le attività sono prettamente artigianali”.

Carlo Alessi

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