Politica - 22 aprile 2021, 19:32

Parlamento, l'attacco di Leda Volpi: "Grave continuo taglio dei fonti alla sanità"

"Ci saremmo aspettati che il Documento di economia e finanza 2021 votato alla Camera facesse ammenda e non ripetesse gli errori del passato, che sono stati tanti e gravi", attacca la parlamentare sanremese del gruppo misto

“Nonostante la triste lezione del Covid-19, ancora una volta si prevede di sottofinanziare la sanità e questo è davvero inaccettabile. Come ha rivelato anche l’Osservatorio Gimbe, nel decennio 2010-2019 tra tagli e definanziamenti al Servizio Sanitario nazionale sono stati sottratti circa € 37 miliardi mentre il fabbisogno sanitario nazionale (FSN) è aumentato di 8,8 miliardi. Oggi, con il senno di poi e con il disastro pandemico ancora in corso, ci saremmo aspettati che il Documento di economia e finanza 2021 votato alla Camera facesse ammenda e non ripetesse gli errori del passato, che sono stati tanti e gravi. E invece, alla Sanità andranno meno fondi. Grave poi che si continui a parlare solo di assistenza e poco o nulla di prevenzione: la politica si ostina a non capire che se si trascurano la prevenzione e la programmazione, rimarremo sempre in una situazione di perenne emergenza. Nonostante le belle parole spese a favore del Governo dei migliori, qui non si va oltre il proprio naso!”.

Lo dichiara la deputata del Gruppo Misto Leda Volpi a margine dell’odierna votazione del DEF 2021. Volpi poi aggiunge: “Ricordo ancora bene le parole del neoministro Speranza nel 2019: “Le risorse messe nella sanità sono un investimento sulla vita delle persone, non possono essere banalmente considerate spesa pubblica”. Che ne è stato di questa affermazione? Perché continuiamo a non capire che i tagli alla sanità producono danni irreparabili al sistema Paese?”.

“Tutti gli studi peraltro dimostrano che negli altri paesi Ue (e non) la spesa pubblica sanitaria è a doppia cifra, mentre noi rimaniamo ben al di sotto del 10%: la Svizzera si aggira sul 12% del Pil, mentre Germania, Francia, Svezia hanno speso quasi l’11%. Noi invece, anziché dare ossigeno alla Sanità pubblica, vogliamo portare la spesa al 6,4%, abbassandola ulteriormente. Il Covid ha dimostrato che volendo si può fare uno scostamento: basta volerlo. La colpa della politica, dunque? Cercare sempre la via del consenso immediato e non quella della pianificazione a lungo termine: investire nella prevenzione, ad esempio, ci farebbe risparmiare tanti soldi negli anni e soprattutto tante vite”.

“È innegabile che i tagli del passato siano alla base dei tanti tragici problemi attuali: quando siamo stati colpiti dalla pandemia, ad esempio, ci siamo ritrovati con un quarto dei posti letto in rianimazione rispetto alla Germania. Questo dato da solo dovrebbe farci riflettere”, conclude Volpi.

C.S.