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Politica | 10 aprile 2021, 20:12

Lavoratori della Grande Distribuzione a contatto con pubblico, Rifondazione Comunista Imperia: “Sono sempre a rischio contagio”

"Dall'inizio della pandemia è stata una lunga strage silenziosa"

Lavoratori della Grande Distribuzione a contatto con pubblico, Rifondazione Comunista Imperia: “Sono sempre a rischio contagio”

“Ha destato commozione a Roma, questa settimana, la morte di Rudy Reale, il direttore del Todis di via Oderisi da Gubbio, un supermercato molto frequentato dagli abitanti del quartiere. Il giorno precedente, sempre a Roma, era morto di Covid19 il commesso di un Carrefour, si chiamava Riccardo. È stata una lunga strage silenziosa. La prima a spegnersi era stata una cassiera dell’IperSimply di Brescia, 48 anni, il 20 marzo 2020. Le agenzie non ne riportano il nome; inutile cercarlo in Rete, troppo impegnata nella manipolazione e depravazione dei cervelli a forza di gossip di infimo livello. A noi preme il lavoro e la salute dei lavoratori”. A dirlo è la Federazione di Imperia del Partito della Rifondazione Comunista che spiega: “In questo caso ci riferiamo specificatamente ai lavoratori della Grande Distribuzione Organizzata, che dall’inizio della pandemia hanno continuato ad essere esposti al rischio di contagio, lavorando otto ore al giorno in ambienti chiusi nei quali il contingentamento degli ingressi non è ormai quasi mai regolato come invece si faceva, prudentemente, la scorsa primavera. Sono a contatto con clienti di ogni provenienza e mentalità, dai furbetti che non rispettano la quarantena o che si presentano nelle seconde case provenendo da zone di alto rischio, ai molti contrari al vaccino e persino all’ uso corretto della mascherina. Chi sta in cassa è inoltre a contatto continuo di decine di persone diverse, e deve manipolare denaro, carte di credito, spesso senza neppure la barriera protettiva di plexiglass.

Non è indifferente che quasi sempre si tratti di donne. Come di donne si tratta per lo più in altre mansioni, alcune delle quali, come le infermiere, sono state giustamente tenute in considerazione, mentre altre, fra cui appunto le lavoratrici ed i lavoratori dei supermercati, continuano ad essere esposte senza prevenzione vaccinale. È necessario porre rimedio a questa grave carenza”.

C.S.

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