Sono 99 le donne che nel 2020 si sono rivolte al centro antiviolenza di Imperia. Un numero in linea con l'anno precedente, quando a rivolgersi al centro erano state 115, ma che è aumentato durante il periodo del lockdown, quando si è registrato un picco delle situazioni di emergenza.
Lo racconta a Imperia News Martina Gandolfo, psicologa e coordinatrice del centro antiviolenza che ogni giorno accoglie donne vittime di violenza, quasi sempre psicologica, a volte anche fisica. “La violenza psicologica c'è sempre, è il fulcro dell'esercio di potere, del controllo, così come quella economica. Durante il lockdown, la convivenza forzata ha esposto le donne a una violenza 24 ore su 24”, racconta.
La violenza arriva dagli uomini, partner, ex, mariti, in certi casi anche figli. “E' successo a una donna anziana che si è rivolta al nostro centro”, continua Martina Gandolfo. Il centro quest'anno ha promosso l'iniziativa #unalucecontrolaviolenza, che invita ad accendere una candela la sera dell'otto marzo, giorno in cui si celebra la giornata internazionale dei diritti delle donne. Dei 99 accessi, 93 sono arrivate a effettuare almeno il primo colloquio, mentre per 67 è partita la presa in carico, che in totale arriva a 89 sommando le 22 donne assistite dall'anno precedente.
“Il consiglio che diamo è sempre quello di denunciare e rivolgersi ai centri come il nostro, che ha la sede principale a Imperia, ma che è presente anche a Sanremo e a Ventimiglia. Tutti i nostri servizi sono gratuiti ed è garantita la riservatezza. Le donne che si rivolgono a noi sono seguite dalle nostre legali, intraprendono un percorso psicologico, sono assistite nei casi più gravi nell'inserimento in strutture protette, e in altri casi ricevono contributi per chi è in difficoltà a pagare l'affitto”, conclude la coordinatrice del centro.
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