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Attualità | 08 marzo 2021, 17:13

8 marzo, festa della donna che ancora lotta per la parità, nella battaglia per il Women’s Empowerment. Lorenzi “Gli uomini sanno cosa si perdono?”

“Credo sia una responsabilità femminile avere anche più fermezza nella coscienza del proprio valore, e non è ambizione ma riconoscere le proprie caratteristiche e farle valere”

Mara Lorenzi

Mara Lorenzi

Durante la giornata dedicata alle donne come non parlare della loro posizione all’interno della società e a quella ricerca di parità di cui si parla tanto ma che di fatto ancora non esiste nonostante le mille battaglie e le vittorie ottenute dal genere femminile durante gli anni.

Il Women’s Empowerment fa riferimento alla condizione della donna e descrive un processo volto a cambiare il rapporto nei contesti diversi della vita sociale e personale affinché le donne possano essere finalmente ascoltate, che siano riconosciute le loro competenze e che possano inserirsi partecipando attivamente e ad un livello assolutamente paritario negli ambiti politici, economici e sociali. 
Mara Lorenzi (Civicamente Bordighera), figura di rilievo e consigliere comunale, dice la sua sulla figura della donna al giorno d’oggi evidenziando la complementarietà fra i generi all’interno del mondo del lavoro che ha notato in prima persona e che appena sarà possibile intende promuovere nuove iniziative in favore della donna e dei giovani come stava facendo prima della pandemia.

Ho avuto un’esperienza in cui ho assistito all’importanza della complementarità tra atteggiamento maschile e femminile rivolti ad obiettivi alti come accade ad esempio in un laboratorio di ricerca - commenta ai nostri microfoni Mara Lorenzi - sono un medico, ho vissuto 40 anni negli Stati Uniti e in quanto ricercatore ho diretto molti laboratori di ricerca tra cui poi il mo ad Harvard. La cosa bellissima, ed era un’esperienza quotidiana, è stata vedere le differenze che diventavano complementari. I ragazzi avevano l’atteggiamento più imprenditoriale, grandi idee, grande energia, grande lavoro e grandi successi. Però c’era un aspetto un po’ velleitario in tutto questo, perché quando vuoi fare grandi cose senza la pazienza tutto diventa frustrante. Ho notato che nelle giovani donne invece, provenienti da tutto il mondo, ed è una cosa che percorre trasversalmente le culture, è che avevano disciplina maggiore, si creavano i doveri di apprendimento molto spesso da sole e acquisivano quindi una capacità di lavorare nel sistema più sistematica dei ragazzi. C’era l’idea brillante imprenditoriale partita dal ragazzo e dall’altro lato l’dea meno eroica che però veniva perseguita con grande disciplina, con grande tolleranza dell’insuccesso e i risultati venivano fuori da due atteggiamenti diversi che si potenziavano a vicenda. C’è una complementarità, e quindi mettere a servizio di una cosa importante entrambe queste capacità, questi grandi potenziali è la cosa da fare”.

Mara Lorenzi prosegue sottolineando la gravità della disparità fra i generi ed esorta le donne ad essere più complici fra loro: “Il mio grande sgomento quando vedo che le cose non vanno avanti per le donne, e mi chiedo: ma gli uomini sanno che cosa si perdono? Un gran peccato, dai livelli della politica e della scienza che a priori ci si chiuda ai contributi delle donne, non si sa per quale motivo. Il mio appello è ricordare agli uomini quanto positiva è l'interazione con delle menti femminili che lavorano in un modo diverso ma che vedono molto lontano e hanno la capacità straordinaria di lavorare con la capacità della gratificazione tardiva, come rivelano gli studi chi la tollera la gratificazione tardiva vive più felicemente, poiché non ha bisogno del  riscontro immediato e le donne possiedono questa caratteristica. Dispiace che anche quando le donne accedono a posizioni di complementarietà non ci sia una parità di trattamento ed è molto grave. Credo sia una responsabilità femminile avere anche più fermezza nella coscienza del proprio valore, e non è ambizione ma riconoscere le proprie caratteristiche e farle valere, sarebbe molto bello se ci fosse più complicità fra le donne e che quelle arrivate a certi livelli di responsabilità aiutassero il processo”.

A livello locale il gruppo Civicamente Bordighera ha iniziato la tradizione del “lunedì del movimento civico”, ora interrotta per ovvi motivi, con l’intento di portare alle persone delle istanze importanti per il territorio. Il primo appuntamento partiva proprio dalla figura della donna: “La prima uscita pubblica del gruppo Civicamente Bordighera che rappresento l’avevamo voluta proprio l’8 marzo (nel 2018), e su uno degli argomenti che più ci stanno a cuore. Avevamo invitato la Dottoressa Ketty Vaccaro della Fondazione CENSIS di Roma sul tema “Il Lavoro: traguardi da conquistare per donne e giovani”. Intendiamo promuovere sul tema nuove iniziative appena sarà possibile un po’ più di libertà. Ad Harvard sono stata fortunata, ho incontrato disponibilità e aperture, così da arrivare alla promozione a full professor. Le strade ci sono e sono percorribili, ma bisogna ampliarle”.

Diego Lombardi

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