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Attualità | 27 febbraio 2021, 12:22

Da lunedì zona gialla da Imperia a Sanremo dove sono aperti anche i ristoranti. Fipe-Confcommercio: "Disparità di trattamento in territori così piccoli, vogliamo i dati"

Limitazioni stringenti riguardano solo il distretto 1 ventimigliese dove sono vietati gli spostamenti e rimane in vigore la chiusura delle attività di ristorazione. Niente scuola invece, da Santo Stefano al confine: ecco tutte le info

Da lunedì zona gialla da Imperia a Sanremo dove sono aperti anche i ristoranti. Fipe-Confcommercio: "Disparità di trattamento in territori così piccoli, vogliamo i dati"

Ristoranti aperti in tutta la Liguria compreso il distretto di Sanremo. Da lunedì la nostra regione passa in zona gialla per due settimane ad eccezione del distretto 1 ventimigliese, dove rimangono in vigore fino al 5 marzo le misure della zona arancione "rinforzata".

Con il passaggio in zona gialla non solo le attività di ristorazione riapriranno nel distretto imperiese e sanremese, ma ci si potrà spostare anche tra il distretto 3 (imperiese) e 2 (sanremese). Solo il distretto 1 ventimigliese è off limits per gli spostamenti dal territorio.

Nel distretto 1 ventimigliese i servizi di ristorazione (bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) fino al 5 marzo sono sospesi mentre l’asporto è consentito fino alle 18. Il distretto sanitario ventimigliese comprende i comuni di Airole, Apricale, Bordighera, Camporosso, Castel Vittorio, Dolceacqua, Isolabona, Olivetta S. Michele, Perinaldo, Pigna, Rocchetta Nervina, S. Biagio della Cima, Seborga, Soldano, Vallecrosia, Vallebona, Ventimiglia. Ai sensi dell’articolo 4 dell’ordinanza 5 del 2021, limitatamente al distretto sociosanitario 1 ventimigliese, sono ammessi esclusivamente gli spostamenti all’interno del medesimo distretto 1 (da Ventimiglia a Bordighera, vallate comprese) e il coprifuoco è fissato dalle 21 alle 5.

Il distretto 2 sanremese è invece composto dai comuni di Badalucco, Baiardo, Castellaro, Ceriana, Molini di Triora, Montalto Carpasio, Ospedaletti, Pompeiana, Riva Ligure, Sanremo, Santo Stefano al Mare, Taggia, Terzorio e Triora mentre quello 3 imperiese comprende i comuni di Imperia, Cipressa, Civezza, Costarainera, Dolcedo, Pietrabruna, Prelà, San Lorenzo al Mare, Vasia; Cervo, Diano Arentino, Diano Castello, Diano Marina, Diano San Pietro, San Bartolomeo al mare, Villa Faraldi; Aurigo, Borgomaro, Caravonica, Cesio, Chiusanico, Chiusavecchia, Lucinasco, Pontedassio Aquila d'Arroscia, Armo, Borghetto d'Arroscia, Cosio d'Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pianlatte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo, Vessalico.

Nel distretto 2 sanremese e 3 imperiese quindi si potrà andare al ristorante sino alle 18. Da Ventimiglia a Santo Stefano invece, rimangono chiuse le scuole.

Per fare alcuni esempi, in modo da chiarire le misure decise dalla Regione, chi si chiede se è possibile spostarsi da Ventimiglia a Sanremo, la risposta è no poiché ricompreso nel distretto sociosanitario 2 sanremese. Mentre chi si domanda se è possibile spostarsi da Sanremo a Bordighera? La risposta è sempre no, poiché non si può accedere al distretto sociosanitario 1 ventimigliese, oggetto delle più stringenti limitazioni. Da Sanremo, e viceversa, si può  andare a Imperia o Taggia? La risposta è invece sì perché valgono le regole della zona gialla. Da Sanremo a Cervo e da Imperia a Cervo, sì.

Così ha deciso la Regione a seguito del report dell’Istituto superiore di sanità che ha collocato, in base ai dati  raccolti, la Liguria in fascia di rischio basso sul fronte del contagio da covid-19. Per la seconda settimana il report dell’ Iss infatti, riporta parametri di rischio basso, l’Rt è ora 0,94 mentre la pressione degli ospedali è sotto la soglia di attenzione.

“Anche noi siamo stupiti così grande disparità di trattamento in una zona così piccola come quella che intercorre tra Sanremo e Ventimiglia, afferma alla nostra testata il presidente provinciale di Fipe Confcommercio, Enrico Calvi. La politica deve dare interpretazione delle disposizioni. Se aggiungiamo tonalità di colore differenti in zone così piccole si crea ancora più confusione. Non conosciamo i dati e le motivazioni che hanno portato la differenza all’interno della provincia. Subiamo una decisione dall’alto che ancora una volta non trova risposta nei ristori per le attività che devono stare chiuse come sta accendendo nel ventimigliese. Non ci sono certezze infatti, sugli aiuti e sulla possibilità di avere risposte concrete a quello che succederà dopo il 5 marzo”.

Sulla stessa linea il pensiero di Andrea Di Baldessarre, vice presidente della Fipe imperiese e presidente della Confcommercio Sanremese. “Per le attività di ristorazione matuziane è una notizia che accolgo positivamente, afferma, ma a livello provinciale non comprendo il motivo di questa differenziazione tra territori. Aspettiamo di conoscere i dati che hanno portato a tali disposizioni. Al momento siamo perplessi. La politica decide le regole e noi ne subiamo le conseguenze, ma occorre in questo contesto che ci dicano il motivi”.

Per quanto riguarda la settimana del Festival di Sanremo, fissato dal 2 al 6 marzo, ci sono una serie di divieti di stazionamento e transito pedonale in determinate fasce orarie davanti al teatro che ospiterà il Festival. Nello specifico il divieto di stazionamento, dalle 8 alle 14, nella zona antistante il teatro Ariston e di transito pedonale, dalle 14 a fine Festival tranne per chi deve recarsi in un negozio di quell'area, cui sarà consentito il passaggio. Divieto di assembramento vicino ad alberghi e altre strutture ricettive cittadine, dove saranno ospitati cantanti e artisti. I ristoranti vicini all'Ariston che fanno servizio mensa per il personale della rassegna musicale sono chiusi al pubblico. 

Come disposto dal Comune, di concerto con le forze dell'ordine, c'è anche il divieto di stazionamento, dalle 8 a fine manifestazione, nella zona retrostante l'Ariston. Restano, inoltre, sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale e spazi chiusi e anche all'aperto e il divieto di ogni attività che possa richiamare pubblico: attività musicali o di intrattenimento in aree pubbliche o aperte al pubblico e in aree private visibili dal pubblico. Eventuali riprese radiofoniche o televisive itineranti, in aree pubbliche o aperte al pubblico, sono autorizzate soltanto nel rispetto delle misure di sicurezza e devono essere interrotte qualora si formi assembramento. I responsabili degli alberghi e delle altre strutture ricettive dovranno controllare col proprio personale il rispetto delle disposizioni. 

 

Angela Panzera

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