Sanità - 17 febbraio 2021, 16:09

Coronavirus, via alle vaccinazioni al palasalute, ma preoccupano i tempi d'attesa (foto e video)

Il direttore dell'igiene pubblica dell'Asl1 Marco Mela ci ha spiegato come funziona il vaccino e che la lunga lista d'attesa è dovuta per la mancanza delle dosi. A marzo la situazione dovrebbe migliorare

Coronavirus, via alle vaccinazioni al palasalute, ma preoccupano i tempi d'attesa (foto e video)

Sono sessanta al giorno le dosi del vaccino Pfizer inoculate agli over 80 imperiesi che si sono prenotati nei giorni scorsi tramite lo sportello cup di Alisa. La campagna, partita venerdì con il 'silver day' e ufficialmente questa settimana con le vaccinazioni al palasalute di Imperia, prosegue a ritmi troppo lenti per non rischiare l'arrivo di una nuova ondata o una mutazione del virus che potrebbe rendere il vaccino inefficace.




"La prossima settimana proseguiremo, sempre al ritmo di sessanta al giorno anche a Sanremo e a Camporosso. - spiega a Imperia News il dottor Marco Mela, direttore dell'igiene pubblica dell'Asl1 – Il ritmo è condizionato dalla disponibilità del vaccino, noi saremmo pronti come locali, attrezzature e personale a gestire un maggior numero di prenotazioni. Noi pensavamo, come programma di arrivare circa a 400 vaccinazioni a Imperia, 400 a Sanremo-Arma e 400 a Ventimiglia-Camporosso. Per ora siamo ridotti a sessanta perché ci sta mancando il vaccino della ditta Pfizer. Speriamo che nei prossimi giorni ci arrivino le quantità richieste, appena arriveranno amplieremo l'offerta degli appuntamenti".

La mancanza delle dosi allunga le liste d'attesa e chi si prenota in questi giorni si sente proporre aprile per la prima dose e maggio per la seconda.

"Siccome siamo stati costretti a dare come numero di appuntamenti sessanta al giorno per ciascuno dei tre distretti – spiega Mela – sono arrivate per fortuna molte richieste di appuntamenti, quindi siamo andati già oltre, ma appena amplieremo l'offerta queste persone potranno anticipare e spostarsi all'appuntamento prima, e comunque recupereremo. Noi pensiamo che a marzo dovrebbero esserci consegnate non solo le dosi previste a marzo, ma anche quelle previste a febbraio, che la ditta non è riuscita a consegnarci. L'obiettivo è quello di arrivare a fare 1200-1500 vaccinazioni al giorno in modo da completare la vaccinazione in sei mesi".

Parlando del vaccino, Mela illustra le caratteristiche, sottolineando quanto in particolare il Pfizer sia considerato molto efficace. "E' un vaccino estremamente potente, è costituito soltanto dall'rna messaggero e questo fa produrre alla persone vaccinata la proteina 'spike' contro la quale la persona produce anticorpi per tutta la vita, proteggendola per tutta la vita. È uno dei vaccini più potenti e efficaci mai messi in commercio. Una delle prove della sua efficacia è che nelle persone vaccinate stimola molto il sistema immunitario e questa forte stimolazione che ci fa produrre molti anticorpi e che ci determina l'efficacia dà anche questi segni, piccoli e banali ma frequenti, che sono gli effetti collaterali che possono essere febbricola, dolore locale, cefalea, tutte dalla durata di uno o due giorni, che sono un segno indiretto dell'efficacia del vaccino, sono un segno della stimolazione sul sistema immunitario. Infatti questi effetti collaterali sono un po' più frequenti nelle persone giovani che hanno un sistema più vivace e reattivo rispetto alle persone anziane nei quali l'incidenza degli effetti collaterali è inferiore. Si tratta sempre di effetti banali, transitori dalla durata di uno due giorni, ma che sono un segno indiretto dell'efficacia del vaccino. La quantità di anticorpi prodotta in chi riceve il vaccino Pfizer è elevatissima e molto probabilmente le persone producono anticorpi per tantissimi anni".

Le attuali varianti rendono il virus più contagioso, ma almeno per il vaccino Pfizer non è prevista una minore efficacia del vaccino. Ulteriori mutazioni potrebbero tuttavia compromettere l'efficacia in futuro.

"Il virus covid è un virus rna, i virus rna tendono a variare, a mutare e trasformarsi rapidamente. Per la maggior parte delle varianti non vuol dire nulla, il virus cambia, ma con gli anticorpi che ho prodotto dopo la vaccinazione riesco a neutralizzare il virus anche variato. Le varianti inglese e sudafricana vengono neutralizzate dagli anticorpi prodotti dopo il vaccino Pfizer. Il nostro timore è che il virus cambi talmente tanto che diventi non più neutralizzabile dagli anticorpi prodotti dopo la vaccinazione. In quel caso il vaccino sarebbe inefficace perché gli anticorpi prodotti non riuscirebbero più a neutralizzare il virus così tanto variato. La nostra sfida è riuscire a vaccinare le persone rapidamente, in sei, sette mesi, così da non dare il tempo al virus di variare, farlo sparire dalla nostra zona prima che questo vari così tanto da diventare insensibile agli anticorpi".

Francesco Li Noce

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