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Attualità | 20 gennaio 2021, 15:12

Emergenza maltempo, Pieve di Teco: su 1 milione e mezzo di danni arrivati dal Governo solo 175 mila euro. Alessandri: "È inaccettabile"

Ad oggi le risorse giunte dallo Stato non permettono al centro della Valle Arroscia di programmare interventi per sopperire alle emergenze scaturite dall'alluvione del 2 e 3 ottobre scorsi. Il sindaco: "entroterra dimenticato"

Emergenza maltempo, Pieve di Teco: su 1 milione e mezzo di danni arrivati dal Governo solo 175 mila euro. Alessandri: "È inaccettabile"

“L’entroterra non può essere ricordato solo nelle belle occasioni, ma ogni giorno. Anche per questo drammatico evento, però è stato dimenticato”. Parole di amarezza quelle pronunciate dal sindaco di Pieve di Teco, Alessandro Alessandri, in merito ai fondi giunti, o meglio a quel poco che è giunto dallo Stato per ristorare i danni alluvionali che hanno riguardato gran parte della provincia imperiese, in particolare la valle Arroscia, la valle Argentina e il ventimigliese.

Alessandri non le manda dire e sottolinea come finora “le risorse giunte siano assolutamente insufficienti. Tutto questo è inaccettabile. Si tratta di 175 mila euro a fronte di danni per 1 milione e 400 mila euro solo per il comune di Pieve di Teco. Con questa somma ci facciamo poco; sicuramente interverremo e ci occuperemo delle emergenze principali come quella riguardante la fognatura che sversa nel fiume, ma i lavori da avviare sono tanti e al momento se non arrivano i fondi come faremo ad attuare una programmazione?”, si interroga il primo cittadino.

L’alluvione del 2 e 3 ottobre scorsi in valle Arroscia ha colpito non solo Pieve, ma anche Mendatica, Rezzo, Vessalico, Montegrosso Pian Latte e Cosio d’Arroscia.  In tutto sono stati stanziati dall’Esecutivo sette milioni di euro. “I danni ammontano e a decine di milioni di euro- chiosa Alessandri- ed è vero che i fondi, rispetto alle precedenti emergenze, sono di più, ma sono anche di più i comuni colpiti. Adesso è arrivata una prima parte, pare che a breve ne arrivi una seconda e la stima più o meno che ho ipotizzato ammonta a 250 mila euro, ma tutti gli altri?, la strada per arrivare a un milione e 400 mila euro è ancora lunga. A Roma litigano e non ristorano né i danni né l’imprese. C’è uno scollamento totale fra la vera realtà del paese e i palazzi della politica”.

Senza risorse gli amministratori locali possono fare ben poco e la paura che nuovi eventi meteo possano ulteriormente aggravare la situazione incombe sempre. Alessandri infine, sottolinea come vi sia “troppo lassismo da parte delle Istituzioni centrali che si dimenticano sempre di quanto accade. Io non do la colpa alla Regione perché se non arrivano i fondi della protezione civile nazionale di conseguenza non possono essere dati ai comuni. Ma non posso che sottolineare come le risorse siano inadeguate e insufficienti e ci sono comuni che sono messi peggio di noi. Qui a Pieve ci sono lavoratori che attraversano crisi occupazionale, molte aziende hanno visto diminuire il proprio lavoro e di conseguenza gli introiti, se arrivano però questi fondi si amplia anche la platea dei soggetti che possono lavorare e della forza lavoro che viene impiegata. È anche un modo per far ripartire l’economia in questo momento di crisi”.

Angela Panzera

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