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Attualità | 08 gennaio 2021, 16:34

Rezzo: torna a muoversi la frana di Cenova, tavolo tecnico tra Comune e Regione. Adorno: "Lo Stato deve agire. Da soli non ce la possiamo fare" (Video)

Paura e sconforto per il sindaco del piccolo centro della Valle Arroscia. "La neve ci ha accolto impreparati- ha sottolineato- ma le Istituzioni locali devono essere supportate dal Governo altrimenti sarà un altro anno di lacrime e sangue"

Rezzo: torna a muoversi la frana di Cenova, tavolo tecnico tra Comune e Regione. Adorno: "Lo Stato deve agire. Da soli non ce la possiamo fare" (Video)

“Dobbiamo metterla la parola fine a questa situazione, ma un piccolo comune come Rezzo da solo non ce la può fare”. Sono parole di grande sconforto quello del sindaco Renato Adorno. Nei giorni scorsi in seguito alla nevicata che ha interessato il territorio della valle Arroscia, la frana di Cenova è tornata a muoversi e di conseguenza a fare paura. È stato lo stesso primo cittadino a mostrare sulla propria pagina social, attraverso un video, l’attuale situazione. “Al momento non c’è pericolo, ma ovviamente bisogna agire- ha detto il sindaco alla nostra testata. Ogni che passa è un giorno perso; capisco che non ci vogliono cinque minuti per risolvere la situazione, ma occorre agire”.

In seguito all’evento stamani si è tenuta una riunione che ha tracciato le basi per la progettazione di uno studio. La settimana prossima il tavolo tra il Comune, l’ufficio 'difesa del suol'o della Regione, la fondazione 'Cima' e l’università di Firenze cercherà di fare il punto per approntare una strategia di intervento. “La Regione e la Provincia già dall’alluvione di Lavina ci sono sempre stati vicini e continuano ad esserlo- precisa Adorno- ma se lo Stato non interviene di conseguenza gli aiuti sono limitati. Lo Stato infatti, si è dimenticato di ‘riempire portafoglio’ agli organi periferici, passatemi questa espressione, nel senso che dopo alluvione da milioni di danni se non stanzi fondi è una battaglia persa”. 

Il timore quindi per il sindaco è che non arrivino fondi sufficienti e soprattutto che arrivino tardi. “Lì abitano 32 persone e ci sono una quindicina di case. La paura in linea generale c’è, non ci sono allarmismi per la situazione attuale, ma certo bisogna intervenire al più presto. I lavori stanno procedendo  e infatti, nei giorni scorsi abbiamo completato la seconda barriera di prevenzione. Certo non immaginavamo che col peso della neve ci potesse essere un ulteriore distacco; ma fino a quando non capiremo quale è l’origine del problema non riusciremo mai a comprendere come intervenire. Se la situazione meteo rimane così non credo che possa accadere qualcosa di rilevante, ma certo è che se arriva un alluvione come quella dell’ottobre scorso la situazione è grave”.

Per l’alluvione dell’’ottobre scorso il comune di Rezzo ha riportato quasi 4 milioni di euro di danni. “Al momento- ci spiega il sindaco- sono stati riconosciuti solo 250 mila euro. Lo Stato magari finanzierà l’intera cifra, ma se i fondi arrivano a maggio, a giugno del prossimo anno, perdiamo ancora del tempo. Io invece, devo avere una certezza per far partire i lavori; se ciò avverrà nel 2022 sarà un altro anno di lacrime e sangue”.

Angela Panzera

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