Ci scrive un nostro lettore, Roberto un endurista di Bordighera a proposito del dibattito sulla presenza delle moto da enduro nei boschi.
"Buongiorno, - scrive - io sono Roberto di Bordighera, sono un endurista e in settimana ho visto i due articoli che riguardano le moto da enduro, uno a favore e l’altro contro.
In effetti potrebbe sembrare che la devastazione dei boschi sia dovuta alle moto da enduro, ma da frequentatore dei boschi con la moto ho notato che sì in alcuni punti si nota che le moto qualche danno lo fanno, ma secondo me il grosso problema sono le precipitazioni intense che ormai sono abituali.
Ho notato che ogni volta che piove i sentieri si devastano, l’acqua crea dei canali molto profondi che indirizzano l’acqua piovana e ogni volta si scavano sempre di più.
C’è da far notare che ultimamente tutti i comuni cercano di incentivare le biciclette a frequentare i boschi per creare turismo, ma non c’è nulla di organizzato e alla fine si risolve tutto con qualche cartello che indica le direzioni e, come a Bordighera, due tavoli in legno per la sosta. Ma la cosa più importante che è la pulizia e la manutenzione dei fondi dei sentieri è inesistente.
Tra l’altro con la scusa che le bici dovrebbero incentivare il turismo si dimentica che i mezzi di oggi sono quasi tutti elettrificati e quindi più pesanti, mezzi che con la velocità frenano e scavano più delle moto.
Io suggerirei ai comuni di creare una stretta collaborazione con i moto club della zona per una manutenzione costante e la pulizia dei sentieri, cosa che avviene quando i moto club organizzano delle gare col lavoro che viene fatto prima della gara e la sistemazione dopo la gara.
Naturalmente la collaborazione sarebbe anche aperta ai gruppi di biciclette, il bosco è bello per tutti.
Chiudo dicendo che purtroppo la maggior parte degli enduristi sono rispettosi dei boschi e di chi li frequenta (persone a piedi comprese), purtroppo come sempre ci sono le mele marce che passano sempre a velocità sostenuta nonostante tutto".
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