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Economia | 23 novembre 2020, 07:00

Come progettare un "coworking" nella propria casa tra moglie e marito

Progettare un coworking in casa può essere una sfida stimolante e senza dubbio è un tema di grande attualità. Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di smart working e molte persone iniziano ad apprezzare la possibilità di lavorare da casa propria.

Come progettare un "coworking" nella propria casa tra moglie e marito

Progettare un coworking in casa può essere una sfida stimolante e senza dubbio è un tema di grande attualità. Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di smart working e molte persone iniziano ad apprezzare la possibilità di lavorare da casa propria. Cosa succede però quando lo spazio è poco e le persone che lavorando da casa sono più di una? Bisogna organizzarsi come in una sorta di coworking domestico, ecco qualche consiglio per riuscirci al meglio.

Se moglie e marito lavorano entrambi da casa non sempre sarà facile gestire gli spazi, per fortuna con qualche accorgimento si potrà massimizzare la produttività e salvare anche il proprio matrimonio. Puoi avvalerti della consulenza dell'interior designer online per utili suggerimenti personalizzati, per il resto, ecco qualche consiglio pratico subito applicabile.

Come progettare un coworking in casa

Viviamo in case sempre più tecnologiche e connesse e spesso basta poco per trasformarle in luoghi di lavoro che hanno poco da invidiare ai più attrezzati uffici. Uno smartphone, un computer e un accesso ad internet, nella maggior parte dei casi e dei lavori è tutto quello che serve, ma questo non significa che sia anche tutto quello che basti per lavorare bene.

Gli strumenti essenziali sono noti, ma per lavorare in modo veramente produttivo, con la giusta concentrazione e organizzazione serve anche altro. Un primo ed importante consiglio è quello di organizzare bene spazi e tempi, cosa non sempre facile in casa.

Anche se abbiamo poco spazio a nostra disposizione, sarebbe sempre bene prevedere una divisione, che sia il più chiara e netta possibile, tra spazi dedicati al lavoro e ad altre attività che normalmente si svolgono in casa. Possiamo lavorare dal divano, dal balcone, dal letto o da ovunque vogliamo, ma senza dubbio se ci ritagliamo un piccolo spazio con una sedia e un tavolo che diventino il nostro ufficio domestico, ne guadagneremo non poco in concentrazione e quindi in produttività, evitando o ad ogni modo riducendo, le tante distrazioni in agguato in casa nostra.

Se in casa non siamo gli unici a lavorare possiamo, se serve, dividere gli spazi, ma sempre all’insegna del rispetto reciproco. Si può convivere, ma come in un qualsiasi coworking bisogna sapersi organizzare.

Le regole del coworking valgono anche per lo smart working

Lavorare in un coworking, ovvero in uno spazio condiviso tra più professionisti, può essere una stimolante occasione di confronto, dalla quale magari far nascere anche delle belle collaborazioni, affinché un coworking funzioni, bisogna però organizzarlo bene. Si tratta di un ambiente di lavoro flessibile, dove si condividono alcune risorse, ma ognuno deve avere la propria libertà e un adeguato spazio di manovra.

Ad esempio, se in casa ci sono due o più persone che lavorano, magari nella stessa stanza, sarà bene usare le cuffie per eventuali call e tenere un volume, quando si parla non troppo elevato, stessa cosa per le telefonate. Il rispetto dell’altro, se si condividono spazi adibiti al lavoro è assolutamente fondamentale.

Come arredare un coworking domestico

Per creare una zona coworking che sia bella e soprattutto funzionale in casa propria, non serve poi molto. Senza dubbio le proprie scelte, oltre che dalle preferenze stilistiche di ognuno, saranno influenzate dallo spazio a disposizione e dagli strumenti necessari nel proprio lavoro e in quello di chi vive con noi.

Iniziamo dai servizi e dagli strumenti che possono essere condivisi da tutti i parenti che si trovano a lavorare nella stessa casa. Senza dubbio la connessione ad internet è una risorsa facilmente condivisibile. Una unica stampante collegata in rete può essere usata da più computer e smartphone, stesso dicasi per una macchina del caffè, un frigo e ogni cosa che può rendere più confortevole il tempo passato a lavorare.

Anche il tavolo può essere comune, ognuno dovrà però avere la propria sedia, meglio se di altezza regolabile, per adattarla al meglio alle proprie esigenze. Avere una postura corretta quando si fa smart working è fondamentale per essere più produttivi e alla lunga per evitare notevoli fastidi muscolo scheletrici.

Anche sul fronte dell'illuminazione non sarebbe male avere una certa indipendenza, quindi una lampada da tavolo, per ogni postazione può essere una buona idea, in modo che ogni lavoratore possa scegliere se, come e quanto illuminare la propria postazione nei diversi momenti della giornata o in base alle attività lavorative da svolgere.

Se in ufficio si litiga per la temperatura, ad esempio per riscaldamenti caraibici in inverno o per il condizionatore in modalità polare d’estate, si potrebbe andare incontro alle stesse problematiche anche in casa, al momento di condividere degli ambienti per lo smart working, in questo caso l’unica via è trovare una mediazione, nella speranza che tra moglie e marito sia più facile scendere a compromessi, piuttosto che con i colleghi, che magari neppure ci stanno simpatici.

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