Politica - 18 novembre 2020, 17:43

Capotreno aggredita da un giovane africano, Riolfo: "Senza Salvini, la Liguria e Ventimiglia tornate sotto assedio"

L'episodio è avvenuto su un treno della tratta Genova-Ventimiglia. Il consigliere regionale della Lega sottolinea che "non possiamo più permetterci di avere sul nostro territorio persone potenzialmente pericolose"

"Senza il ministro Matteo Salvini, la Liguria e Ventimiglia tornate sotto assedio. Esprimo la mia solidarietà nei confronti della capotreno, presa a calci da un giovane africano soltanto perché lo ha invitato a indossare correttamente la mascherina a tutela della salute pubblica e nel rispetto delle norme". Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale della Lega Mabel Riolfo in seguito all'aggressione avvenuta su un treno regionale della tratta Genova-Ventimiglia. 

"Non si possono continuare a subìre aggressioni del genere, chiosa il consigliere regionale, mentre si svolge legittimamente il proprio lavoro. I liguri anche in questo periodo di pandemia e pur nel contingentamento, devono poter prendere il treno senza paura. Così come i lavoratori delle Ferrovie dello Stato devono poter svolgere le loro mansioni in piena sicurezza”.

“La capotreno - ha aggiunto Riolfo - è dovuta ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Il giovane africano è stato poi bloccato dagli agenti della Polfer, nonostante la reazione violenta anche nei loro confronti. Voglio inoltre ricordare che ieri a Ventimiglia si è riunito il Comitato di ordine e sicurezza in cui ufficialmente è stato indicato un calo di reati a fronte di un aumento della percezione di insicurezza da parte della popolazione dell’estremo Ponente ligure.

Appare invece palese come la percezione dei cittadini corrisponda allo stato dei fatti e che quindi occorra una politica di rigore, anche con più controlli sul territorio, nei confronti di chi commette reati o non rispetta le regole, come aveva iniziato a fare il ministro dell’Interno Matteo Salvini con ottimi risultati. Non possiamo più permetterci di avere sul nostro territorio persone potenzialmente pericolose, ha concluso, e occorre evitare la reiterazione di reati”.

C.S.