Piccolo sit-in di protesta e incontro tra l’Onorevole Flavio Di Muro, accompagnato dagli esponenti della Lega locale (Michele Gandolfi, Daniele Ventimiglia e Stefano Isaia), con i rappresentanti sindacali del Casinò di Sanremo.
Tra i sindacati erano presenti: Massimiliano Moroni dell’Ugl, Enzo Cioffi della Uil, Dario Del Tufo dello Snalc, Mauro Lupano della Cgil e alcuni rappresentanti delle aziende che lavorano all’interno del Casinò, tra cui la Elior (ristorazione) e Skp (vigilanza) oltre a una cinquantina di dipendenti.
Nel corso dell’incontro si è parlato ovviamente della decisione del Governo che, con l’ultimo Dpcm ha deciso di chiudere anche i Casinò, paragonandoli alle sale giochi e sale scommesse che si trovano sul territorio nazionale. “Abbiamo voluto confermare l’impegno della Lega a livello territoriale ma anche a Roma, per modificare il prossimo Dpcm – hanno detto gli esponenti locali del Carroccio – in modo da poter sollecitare il Governo per intervenire a breve e far riaprire i Casinò”.
I dipendenti della casa da gioco matuziana hanno evidenziato le proprie rimostranze, soprattutto per quelle che sono le disposizioni di sicurezza attuate da prima dell’apertura di giugno, che hanno consentito di non riscontrare nessun positivo all’interno, tra clienti e dipendenti.
“Sono andato ad ascoltare le proteste dei dipendenti – ha detto l’Onorevole Di Muro – sia diretti che dell’indotto e devo dire che hanno ragione. Perché paragonare il Casinò ad una sala giochi, non è stata un’operazione sensata del Governo. Se ci sono le distanze, le uscite e le entrate diversificate e controllati tutti i protocolli sanitari, non capisco perché si debba chiudere il Casinò. Spero che il Governo ci ripensi, ma non per sostenere il gioco d’azzardo ma per sostenere le famiglie della principale azienda di Sanremo e il bilancio dell’azienda che permette di garantire al Comune anche i servizi essenziali. Oggi ho incontrato i dipendenti per approfondire la materia e per portare al Governo la situazione. Mi auguro che non sia solo una battaglia mia e della Lega ma di tutti i parlamentari che arrivano dalle altre zone dei Casinò italiani”.