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Politica | 30 settembre 2020, 11:57

Stop di 'Thello' ai treni diurni tra Milano e Marsiglia: problemi per i frontalieri ma anche rischio di licenziamenti

Sono infatti 38 i posti di lavoro che saranno soppressi nel sito di Nizza. I sindacati chiedono un intervento anche al Governo italiano

Stop di 'Thello' ai treni diurni tra Milano e Marsiglia: problemi per i frontalieri ma anche rischio di licenziamenti

La società Thello, filiale al 100% di Trenitalia, si appresta a cessare gli Eurocity diurni, partiti nel 2014, con 3 treni giornalieri andata e ritorno tra Marsiglia, Nizza e Milano, con il transito ovviamente da Ventimiglia e dalle altre località della nostra provincia.

Thello è stato il primo operatore alternativo a commercializzare collegamenti tra diverse stazioni nazionali francesi nell'ambito di un servizio internazionale con l’Italia e aveva ottenuto un accordo storico con la Regione Paca e la Sncf per poter prendere in carico i viaggiatori che lavorano a Monaco e Ventimiglia con il loro abbonamento di pendolari. Ma l’accordo, molto positivo per gli utenti e particolarmente gradito dai lavoratori tran frontalieri del ponente ligure, terminerà prossimamente insieme all'attività ‘Eurocity giorno’.

Oltre ai problemi per gli utenti, la soppressione dei collegamenti porta conseguenze negative anche per l'occupazione. Sono infatti 38 i posti di lavoro che saranno soppressi nel sito di Nizza (agenti di bordo, macchinisti, agenti di manovra, personale amministrativo). Il sindacato francese CFDT condanna fermamente le scelte strategiche del Gruppo Ferrovie dello Stato: “Da mesi gioca con i nervi dei dipendenti, facendo fluttuare permanentemente lo spettro di un piano di licenziamento”. Le preoccupazioni dei lavoratori e i rischi psicosociali sono esplosi in Thello in pochi mesi: il rapporto della commissione ‘Salute Sicurezza Condizioni di Lavoro’ lo dice forte e chiaro.

A questa situazione inaccettabile, il sindacato intendere intervenire: “Lo Stato ha messo in atto un dispositivo di ‘Attività Parziale di Lunga Durata’ che può essere attuato mediante contrattazione collettiva. Un accordo relativo all'Apld, se firmato e non contestato da altre organizzazioni sindacali , consentirebbe in particolare di fornire garanzie in materia di mantenimento dei posti di lavoro e di stabilire livelli di indennizzo dei dipendenti superiori al dispositivo di attività parziale previsto dal codice del lavoro francese. L'Apld è uno strumento che deve essere sfruttato, ma con delle condizioni”.

Per questo il sindacato ha evidenziato le sue richieste nel quadro dei negoziati che si sono aperti a livello del settore ferroviario e rivendica in particolare:
• una garanzia di occupazione per tutti i dipendenti dell'azienda che sono soggetti all'Apld;
• mantenimento integrale dei salari;
• dispositivi di addestramento rinforzati.

L'Apld potrebbe essere, se l'accordo ferroviario venisse completato, un'alternativa reale per Thello: “In effetti – prosegue il Sindacato - piuttosto che sopprimere i collegamenti ferroviari tra la Francia e l'Italia, la direzione di Thello potrebbe beneficiare di una presa a carico importante dei salari da parte dello Stato subordinata ad impegni in materia di mantenimento dei posti di lavoro”.

Una parte dei dipendenti di origine e nazionalità italiana, la maggior parte dei quali sono Capitreno ed ha espresso l'auspicio di poter essere reintegrata in seno alla società madre Trenitalia, che conta oltre 25.000 dipendenti e 80.000 a livello nel Gruppo Ferrovie dello Stato: “Nonostante le ripetute richieste dei delegati – prosegue il sindacato Cfdt - non abbiamo avuto risposta sulle possibilità di reintegrazione di circa 15 persone in Trenitalia. L'unica informazione finora nota è che alcune organizzazioni sindacali italiane si oppongono ad un'eventuale integrazione dei dipendenti di Thello in Trenitalia. Ricordiamo che, se il progetto ‘Interoperabilità’ che voleva attuare Thello non è stato portato a termine, ciò è già avvenuto a causa del blocco esercitato da alcune organizzazioni sindacali italiane. Per memoria, questo progetto consisteva per il personale di Thello nello scortare i treni Marsiglia-Nizza-Milano sull'intero percorso. Il progetto avrebbe senza dubbio permesso di dare maggiori possibilità alla salvaguardia dei posti di lavoro della sede di Nizza”.

Il sindacato si scaglia quindi anche contro Trenitalia: “Oggi abbiamo una nuova dimostrazione della considerazione che Trenitalia riserva ai dipendenti della sua filiale non dando una risposta favorevole all'acquisizione dei collaboratori di Thello che desiderano integrare la casa madre in seguito alla soppressione programmata dei loro posti di lavoro”.

La Cfdt denuncia un'apertura alla concorrenza sfrenata in un contesto globale di rallentamento dell'attività ferroviaria in tutti i paesi Europei a seguito della crisi sanitaria: “La cosa più patetica è che i sindacati e le direzioni di una stessa filiale rifiutano di soccorrere i loro colleghi della loro filiale ‘Thello’ mentre, allo stesso tempo, vengono assunte nuove risorse presso Trenitalia e nel suo Gruppo. E’ urgente che il governo Italiano e la direzione di Trenitalia si assumano la loro responsabilità assicurando un piano di salvaguardia dell'occupazione”.

Carlo Alessi

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