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Economia | 25 settembre 2020, 18:21

Coronavirus, cancellazioni a ritmo di 30-40 l'ora, la decisione della Svizzera spaventa gli albergatori

"Dario Ghiglione lancia l’allarme, che sembra un grido di dolore. “Quello che sta succedendo è un disastro – si sfoga a Imperia News – nel mio albergo le centraliniste stanno affrontando una marea di disdette, e lo stesso sta succedendo in moltissime altre strutture"

Coronavirus, cancellazioni a ritmo di 30-40 l'ora, la decisione della Svizzera spaventa gli albergatori

Cancellazioni a ritmo di 30-40 l’ora, e c’è chi detiene il triste primato di 26 in nove minuti. È un vero e proprio terremoto quello che sta provocando al settore alberghiero la decisione della Svizzera di rendere obbligatoria la quarantena per chi rientra dalla Liguria.

Un provvedimento (QUI) che sembrerebbe essere stato preso in relazione al cluster di Spezia, la città di levante da qualche settimana alle prese con un’impennata dei contagi che ha fatto temere una nuova zona rossa. A Spezia, nei giorni scorsi, si è aggiunto il cluster nel centro storico di Genova, dove è obbligatorio indossare la mascherina h24.

Il ponente, finora zona meno attenzionata da una possibile seconda ondata di contagi, ne sta però facendo le spese esattamente come il resto della regione, e ora il presidente di Federalberghi Imperia Dario Ghiglione lancia l’allarme, che sembra un grido di dolore. “Quello che sta succedendo è un disastro – si sfoga a Imperia News – nel mio albergo le centraliniste stanno affrontando una marea di disdette, e lo stesso sta succedendo in moltissime altre strutture. Non solo: i turisti svizzeri che si trovano attualmente in provincia di Imperia e che avevano in previsione di soggiornare ancora per alcune settimane, stanno andando via per evitare di dover fare la quarantena al rientro”.

Il provvedimento della Svizzera scatta da lunedì 28 settembre, e Ghiglione, tramite i propri consociati sta lottando contro il tempo per lanciare un messaggio che possa far cambiare idea alle autorità: il ponente non è zona a rischio. “So che la regione si sta muovendo in maniera tempestiva, ma quello che bisogna fare è anche un’attività di prevenzione, perché se anche la Germania prende la stessa decisione, molte attività dovranno chiudere”.

La conseguenza è un danno che, per fare una prima stima, ammonta a circa 100mila euro in media per albergo. Molte attività che avevano riaperto a fatica dopo il lockdown avevano fatto investimenti anche pubblicitari in vista dell’arrivo di turisti proprio da Svizzera e Germania, paesi in cui in questo periodo le scuole sono tradizionalmente chiuse.

Anche l’amministrazione comunale di Imperia si sta muovendo, come conferma al nostro giornale l’assessore al turismo Gianmarco Oneglio: “Con la Svizzera abbiamo ottimi rapporti, e molti arrivi programmati a ottobre che purtroppo salteranno. Come comune attenzione remo la regione affinché si faccia parte attiva per risolvere la situazione, magari limitando la zona a rischio allo spezzino, per non danneggiare le attività del resto della Liguria”.

Francesco Li Noce

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