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Attualità | 18 settembre 2020, 10:24

Crisi idrica, Federalberghi in protesta: sabato sera si spengono le insegne nel Golfo dianese. Pilati: "Basta procrastinare. Il problema va risolto entro la primavera"

Dalle 21.00 alle 21.15 gli imprenditori, a causa dei disagi subiti dalla recente rottura dell'acquedotto, spegneranno le insegne delle strutture: "Rivolgiamo un appello a tutta la politica, non avere acqua non è degno di un paese moderno"

Crisi idrica, Federalberghi in protesta: sabato sera si spengono le insegne nel Golfo dianese. Pilati: "Basta procrastinare. Il problema va risolto entro la primavera"

Gli albergatori del Golfo dianese sabato sera, dalle 21.00 alle 21.15 spegneranno le insegne delle proprie strutture per protestare per i disagi subiti a causa dell'emergenza idrica. Nei giorni scorsi infatti, in seguito alla rottura della tubazione dell'acquedotto Roja avvenuta a Imperia, tutto il dianese è rimasto a secco e ciò ha avuto ripercussioni non solo sulla popolazione, ma soprattutto per gli imprenditori già duramente provati dalla crisi economica scaturita dall'emergenza sanitaria per il contagio da covid-19. 

Si tratta di una prima forma di protesta e gli albergatori quindi sono determinati a condurre azioni ancora più incisive se il problema non verrà affrontato dagli amministratori in maniera risolutiva. "La situazione non è più procrastinabile- ci spiega Americo Pilati, presidente Federalberghi del Golfo Dianese e dell'Unione regionale ligure albergatori e turismo. Abbiamo 'pagato' troppo per il danno recente ed è per questo che abbiamo deciso di condurre questa iniziativa. Si tratta di un primo segnale per ricordare agli amministratori, e agli assessori sia uscenti che futuri, che questa problematica affligge tutta la provincia. Il problema deve essere risolto entro la primavera, continua Pilati, se vogliamo affrontare al meglio la prossima stagione turistica, emergenza covid permettendo. Se vogliamo prepararci a questo rilancio del territorio dianese, e non solo, non possiamo farlo se manca l'acqua e tutto ciò appare davvero ridicolo. Non è infatti ammissibile avere ancora questi problemi in un paese moderno". 

Gli albergatori del dianese hanno quindi sottoscritto un manifesto unitario in cui è presente una lettera aperta rivolta a tutti i sindaci e agli assessori regionali della provincia di Imperia. "Da 15 anni l’acquedotto Roya, soprattutto la tratta Imperia-Golfo Dianese, sta creando a noi albergatori, è scritto, ma non solo, problematiche immense con ripercussioni economiche e di immagine non indifferenti. Il colpo di grazia finale lo abbiamo ricevuto pochi giorni fa. Da questo momento, facendo appello a tutte le Amministrazioni interessate, ricordiamo che non si può pensare di fare nessun tipo di turismo senza un bene primario come l’acqua. Noi albergatori del Golfo Dianese e naturalmente di tutta la provincia gridiamo con tutta forza il nostro disappunto con la speranza che il nostro grido verrà raccolto e per la prossima stagione l’acquedotto da Imperia al Golfo Dianese sia operativo ed adeguato alla richiesta delle presenze turistiche, dell’aumento del lavoro dei pubblici esercizi e negozi e delle esigenze dei residenti. Contemporaneamente a questa richiesta chiediamo che si pongano le basi per rifare tutta la tratta da Ventimiglia ad Imperia. In segno di protesta, a testimonianza della nostra indignazione, spegneremo le insegne delle nostre strutture sabato dalle ore 21.00 alle ore 21.15".

"La nostra preoccupazione, continua il presidente Pilati, è che anche da Imperia verso Ventimiglia si possano avere criticità perché le rotture dell'acquedotto vanno in quella direzione. Ed è per questo che abbiamo rivolto un appello al presidente della Provincia, a tutti i sindaci, e agli amministratori regionali". Il presidente Pilati poi, non le manda a dire alla politica. "In questa campagna elettorale -chiosa- non ho sentito nessuno che ha parlato del problema dell’acquedotto, a meno che non si sentano tutti responsabili di quello che sta succedendo. Noi albergatori in passato non abbiamo manifestato abbastanza, ma ad oggi vogliamo procedere in questa direzione. Chissà che non sia la volta buona che i nostri amministratori non si impegnino in questo che è il primo grande problema che riguarda la nostra provincia, non c'è niente di più importante. La provincia di Imperia, conclude Pilati, è senza fabbriche e la sua economica si basa sul turismo e sull'agricoltura. Senza acqua non si può fare nè turismo nè agricoltura quindi si deve porre fine a questa situazione di criticità". 

 

 

Angela Panzera

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