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Attualità | 17 settembre 2020, 15:46

Coronavirus: fondi per le imprese nei piccoli comuni, oltre 1 mln di euro in provincia di Imperia

Si tratta di contributi a fondo perduto per la gestione, la ristrutturazione o l'ammodernamento delle aziende ubicate nei comuni periferici o a bassa intensità demografica, con l'obiettivo di contrastare le conseguenze della crisi generata dall'emergenza sanitaria da Covid-19

Pieve di Teco

Pieve di Teco

Grazie all'impegno di Anci arriveranno 4,5 milioni di euro a sostegno delle attività economiche, artigianali e commerciali di 91 piccoli comuni liguri. Le risorse, previste dall'art. 243 del dl Rilancio (convertito in legge n. 77/2020), sono state stanziate con un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri.

25 i comuni interessati nella provincia di Imperia: Aquila d'Arroscia, Armo, Aurigo, Bajardo, Borghetto d'Arroscia, Caravonica, Castel Vittorio, Cesio, Cosio d'Arroscia, Diano Arentino, Lucinasco, Mendatica, Molini di Triora, Montegrosso Pian Latte, Olivetta San Michele, Perinaldo, Pieve di Teco, Pigna, Pornassio, Prelà, Ranzo, Rezzo, Triora, Vessalico. In totale arriveranno 1.015.188 di euro suddivisi in tre anni. La tranche più grossa sarà nel 2020 con 435.081 euro e nei due anni successivi verranno erogate somme per 290.054 euro. Anci Liguria si occuperà di fornire assistenza diretta agli enti per utilizzare al meglio i fondi.

Si tratta di contributi a fondo perduto per la gestione, la ristrutturazione o l'ammodernamento delle aziende ubicate nei comuni periferici o a bassa intensità demografica, con l'obiettivo di contrastare le conseguenze della crisi generata dall'emergenza sanitaria da Covid-19, che ha colpito maggiormente i comuni di piccole dimensioni.

Nello specifico, si legge nel decreto, “le azioni di sostegno economico possono ricomprendere l’erogazione di contributi a fondo perduto per le spese di gestione; iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza, attraverso l’attribuzione alle imprese di contributi in conto capitale ovvero l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti”. 

Il contributo è stato determinato tenendo conto della perifericità e della minore dimensione demografica articolata in due fasce: fino a 3mila abitanti e fino a 5mila abitanti. I criteri, definiti dal governo e di cui Anci ha richiesto la revisione, servono per determinare il grado di perifericità di un comune, che è conseguenza della presenza o meno sul territorio dei servizi essenziali e della rapidità di accesso tramite sistema viario locale.

“Il sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali va nella direzione di quanto sostenuto da tempo dall’Anci per orientare le politiche a favore dei piccoli comuni, montani, collinari o comunque in situazioni svantaggiate – afferma il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai – Questi contributi sono molto importanti per lo sviluppo delle economie locali e, di conseguenza, per arginare il rischio di spopolamento e abbandono dei territori situati nelle aree periferiche. Con questo finanziamento si raggiunge la metà dei piccoli comuni liguri; insisteremo su questo percorso affinché nessuno rimanga escluso in futuro”.

Stefano Michero

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